Prezzo del petrolio: le previsioni 2020

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Prezzo del petrolio: le previsioni 2020 di Goldman Sachs. All’inizio di dicembre, i Paesi produttori interni ed esterni all’OPEC hanno deciso di incrementare i tagli esistenti fino a marzo 2020.

Il meeting di Vienna ha imposto a Goldman Sachs di rivedere le proprie previsioni 2020 sul prezzo del petrolio.

Occhio al clima. Secondo le previsioni 2020 di S&P Global Platts, il prezzo del petrolio sarà influenzato anche dai cosiddetti eventi climatici estremi. (Money.it)

Ne parlano anche altri media

Per gli esperti il coronavirus potrebbe impattare sul prezzo del petrolio causando prima di tutto un crollo della domanda globale di 260 mila barili al giorno nel 2020. Prezzo del petrolio e coronavirus: tonfo dietro l’angolo? (Money.it)

Il prezzo del petrolio ne ha inevitabilmente risentito e l’idea di un’offerta in calo ha spinto le quotazioni a salire. Il prezzo del petrolio ha inaugurato la nuova settimana con rialzi decisi che hanno attirato nuovamente l’attenzione dell’intero mercato. (Money.it)

Focus sui prezzi del petrolio, dopo che il generale Khalifa Haftar ha fatto scattare il blocco della produzione e delle esportazioni del petrolio libico, venerdì scorso, prima della conferenza di Berlino che si è tenuta nella giornata di ieri. (Finanzaonline.com)

PETROLIO A 60 DOLLARI. Il prezzo del Brent dovrebbe, secondo il report di Moneyfarm, attestarsi intorno ai 60 dollari medi al barile nel 2020, in calo rispetto ai 64 dollari previsti per il 2019. “Si prevede che la quota di petrolio nel mix globale di carburanti si attesti intorno al 32% nel 2020, rispetto al 46% nel 1970. (Startmag Web magazine)

I terminal petroliferi della Libia sono ancora chiusi e il prezzo del Brent ha guadagnato quasi un dollaro, a 66 al barile. Anche il giacimento offshore di Al-Wafa, fuori dalla portata del maresciallo, dovrà infatti ridurre la produzione per mancanza di sbocchi. (La Stampa)

Li svela un report di Barclays che mette sotto la lente quanto sta accadendo dal lato offerta e domanda. Il fatto che quindi la produzione Usa crescerà in modo più lento del previsto porta anche a una reazione degli altri produttori. (Milano Finanza)