Gabbie salariali, il ritorno: l’ordine del giorno della Lega per stipendi più alti ai prof del Nord

Corriere della Sera INTERNO

Per la serie qualche volta ritornano. Con un ordine del giorno approvato dalla Camera dei deputati, si ipotizza la reintroduzione delle “gabbie salariali” per il pubblico impiego, partendo dagli insegnanti. Il che vorrebbe dire, semplificando, più soldi ai professori e docenti del Nord in relazione a un costo della vita più alto. Un discorso peraltro affrontato mesi fa dal ministro dell’Istruzione Valditara che aveva parlato di retribuzioni più eque salvo poi fare un passo indietro dopo la polemica scoppiata con i sindacati. (Corriere della Sera)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Sta suscitando un acceso dibattito il provvedimento della Lega, con parere favorevole del Governo, che prevede la differenziazione degli stipendi degli insegnanti sulla base del luogo di servizio e del diverso costo della vita nelle diverse regioni da Nord a Sud. (Oggi Scuola)

Quasi tutti i giornali hanno ripreso l’ordine del giorno varato dal Governo con cui si vogliono rinverdire le gabbie salariali. (Tecnica della Scuola)

I sindacati hanno espresso il proprio dissenso, sostenendo che il Paese non deve essere diviso, ma che occorre lavorare per arrivare ad un incremento delle retribuzioni per tutti i lavoratori della scuola. (Scuolainforma)

Inizia così la nota del segretario generale Fiom Cgil Toscana, Massimo Braccini. Si tenta di passare dal principio dell’uguale per tutti a quello della proporzionalità su base geografica, cioè pensano di diversificare le retribuzioni nel nostro paese, così come esisteva nel dopoguerra”. (LuccaInDiretta)

Per quanto riguarda i costi della vita relativi alle città metropolitane e in particolare le aree del Nord è evidentemente un tema all’attenzione anche del sindacato perché il fenomeno del precariato che si sposta da sud a nord è un fenomeno molto diffuso. (Tecnica della Scuola)

Prima considerato un cavallo di battaglia esclusivo della Lega, l'opinione sulla questione sembra ora condivisa dalla maggioranza: le retribuzioni dei dipendenti pubblici e privati dovrebbero essere adeguate al contesto geografico in cui risiedono. (QuiFinanza)