Caos green pass nei porti italiani, Trieste minaccia il blocco

AGI - Agenzia Italia INTERNO

A Trieste dopo la pandemia e i pesanti segni meno dello scorso anno, il traffico merci ricominciava a crescere a doppia cifra.

E nei prossimi giorni prevediamo fino a due responsabili per ogni squadra per controllare il possesso del Green pass"

I volumi totali, dopo mesi di lieve calo, sono esplosi a giugno invertendo la rotta e crescendo del 12,73%.

È caos nei porti italiani dopo la doppia circolare del Viminale per l’entrata in vigore dell’obbligo del Green pass con il rischio di un blocco dell’intero settore. (AGI - Agenzia Italia)

Su altri media

La situazione nei porti italiani, a cominciare da quello genovese, è particolarmente complessa anche per l’accesso nei terminal di centinaia e centinaia di lavoratori esterni ai terminal stessi a cominciare dagli autotrasportatori, spesso stranieri, tra cui molti non vaccinati oppure in vaccinati con Sputnik, vaccino non riconosciuto valido per il green pass La lettera è stata inviata ieri sera al termine di una riunione di coordinamento interministeriale che si è tenuta ieri incentrata sui problemi che potrebbero derivare nei porti italiani da venerdì mattina, primo giorno di obbligatorietà del green pass per tutti i lavoratori del porto. (Genova24.it)

L’associazione sindacale Fisi, federazione sindacati intercategoriali, ha proclamato uno sciopero dal 15 ottobre al 20 ottobre contro il green pass in tutti i settori pubblici e privati. Parte da Trieste la rivolta contro il Green pass, allarme per gli autotrasportatori. (La Sicilia)

Tutti con basse coperture vaccinali o vaccinati con il russo Sputnik o i cinesi Sinovac o Sinofarm, non riconosciuti dall’Ema e quindi non validi per il Green pass. La situazione è particolarmente critica nello scalo di Trieste, dove i portuali sono per il 40% senza certificazione Covid e, ieri, hanno ribadito l’intenzione di bloccare le attività. (Casteddu Online)

Secondo i sindacati ammonta a circa il 20% la platea dei lavoratori non immunizzata, una percentuale non del tutto scientifica ma in linea con il dato nazionale. E questo nonostante il ministero dell’Interno abbia inviato una lettera a tutte le prefetture chiedendo di sollecitare i terminalisti affinché “valutino di mettere a disposizione del personale sprovvisto di green pass test molecolari o antigienici rapidi gratuiti”. (Genova24.it)