Intervista a Catello Maresca: “Pentimento Schiavone? Splendida notizia. Non sono contrario alla separazione delle carriere e ai test per i pm”

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Parla il magistrato Il Consigliere comunale di Napoli: "Il clan dei Casalesi è finito, lo Stato c'è. Mi auguro che anche Zagaria ne prenda atto e prenda la stessa decisione. Scelta di convenienza? Non è escluso ma al momento ci godiamo la novità. C'è tempo per le dovute verifiche. Non posso esprimere giudizi su chi fa le leggi a me spetta applicarle. Le intercettazioni sono uno strumento fondamentale per la lotta alle mafie" “Sinceramente voglio godermi la notizia così com’è senza dietrologie. (L'Unità)

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Ergastolo. “Dopo la lettura del dispositivo chiese di intervenire ma non è consentito farlo in quei momenti e glielo vietammo, si agitava e chiudemmo il videocollegamento dal carcere dove era detenuto”, ricorda Raffaello Magi, già giudice a latere della Corte di Assise del maxi processo Sparatacus al clan dei Casalesi, oggi presidente di una sezione penale della Corte di Cassazione. (La Repubblica)

La notizia del pentimento del boss dei Casalesi Francesco Schiavone, detto Sandokan, è al centro delle reazioni politiche di oggi. Andrea Delmastro, sottosegretario alla Giustizia: «Dopo 26 anni di 41 bis, finalmente ha deciso di collaborare con la giustizia. (La Stampa)

Lo dice all’ANSA Gennaro Nuvoletta, fratello di Salvatore, il carabiniere ucciso nel 1982 a soli 20 anni dai Casalesi che volevano vendicarsi della morte di un loro esponente, Mario Schiavone, cugino di Sandokan, ucciso nel corso di un conflitto a fuoco con i carabinieri in un giorno peraltro in cui Salvatore Nuvoletta non era in servizio. (Internapoli)

Buongiorno. Così Roberto Saviano (qui un suo intervento video) commenta il «pentimento» di Francesco Schiavone, detto «Sandokan», il boss dei Casalesi in carcere dal 1998 e, notizia confermata ieri, ora collaboratore di giustizia (alcuni suoi familiari, per segnalare la presa di distanza dalla decisione, hanno rifiutato il programma di protezione). (Corriere della Sera)

Quanto offrirà alla giustizia il suo pentimento, lo misureranno i giudici, domani. (la Repubblica)

Napoli — Gomorra, ultimo atto. «Lo faccio per la mia famiglia», dice l’uomo rivolgendosi ai magistrati. E aggiunge: «Sono stato un mafioso, non solo un camorrista». (La Repubblica)