Primo impianto BTS Biogas alimentato con sansa di olive

newsfood.com ECONOMIA

L’unicità dell’impianto, già operativo da un anno, sta nell’essere uno dei primi in Europa alimentato al 100% con la sansa di oliva e quindi nella capacità di gestire il processo di fermentazione della sansa nel digestore.

Il biogas prodotto alimenta un impianto di cogenerazione da 500 kW el , mentre il digestato rientra nel ciclo vegetale della produzione olivicola contribuendo a migliorarne qualità e quantità. (newsfood.com)

La notizia riportata su altri giornali

All’evento di inaugurazione hanno partecipato la famiglia Agresti, Riccardo Gefter, Sales Manager Italy Biogas, AB, Wolf System e IGW che hanno contribuito alla realizzazione del progetto. (Agricultura.it)

L’efficienza e la funzionalità dell’impianto sono garantite da costanti rilevamenti, interventi e soluzioni innovative apportate per consentire una “digestione” ottimale dei residui della produzione dell’olio di oliva. (La Repubblica)

BTS Biogas (www.bts-biogas.com). Nata nel 2008 e con più di 225 impianti realizzati nel mondo, BTS Biogas ha saputo affermarsi a livello internazionale come leader tecnologico nello sviluppo, nella realizzazione e nella gestione di impianti di biogas e biometano, all’interno del mercato delle energie rinnovabili. (Fortune Italia)

Questo è inaccettabile per il settore olivicolo-oleario italiano che soffre già di gravi problemi di competitività nella gestione dei costi di produzione rispetto a competitor stranieri sempre più aggressivi e di difficoltà nella destinazione ottimale dei sottoprodotti. (Teatro Naturale)

L’unicità dell’impianto, già operativo da un anno, sta nell’essere uno dei primi in Europa alimentato al 100% con la sansa di oliva e quindi nella capacità di gestire il processo di fermentazione della sansa nel digestore. (Italia a Tavola)

La destinazione energetica garantisce infatti certezza, capillarità e continuità del ritiro della sansa umida che – aggiunge Coldiretti Puglia - se non viene allontanata nel giro di 24 ore, causa il rallentamento dell’attività dei frantoi con l’aggravio dei costi, il peggioramento della qualità delle olive in giacenza e il rallentamento della raccolta in campo. (BitontoLive)