Un classico Disney vietato ai minori: lo sconcertante caso di Mary Poppins

Mary Poppins non è più un film adatto a tutti. L’iconica pellicola diventa vietato ai minori perché considerato discriminatorio a causa di una parola. La storia della cinematografia è segnata da pietre miliari che hanno rappresentato uno spartiacque o una innovazione rispetto all’industria -soprattutto quello hollywoodiana- riuscendo ad influenzarla. Pensiamo al primo film sonoro, Il cantante di Jazz del 1927, o a Quarto Potere di Orson Welles e Roma città aperta di Rossellini, ma anche il più recente Dunkirk che propone una nuova estetica del cinema bellico. (etruriaoggi.it)

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UN CAMBIAMENTO DI CATEGORIA In Gran Bretagna, il British Board of Film Classification (BBFC) ha deciso di modificare la classificazione del film Disney del 1964, trasformandolo da "universale" a "PG", ovvero "parental guidance". (La Provincia di Cremona e Crema)

La svolta arrivata in Gran Bretagna con la British Board of Film Classification – l'organizzazione britannica che si occupa della classificazione delle opere cinematografiche – che ha deciso di rivedere la categoria nella quale Mary Poppins è catalogata ha fatto storcere qualche naso. (Luce)

Solo il migliore Billy Wilder, maestro indiscusso della commedia americana, sarebbe stato in grado di inventarsi uno sketch come quello andato in scena alla British Board of Film Classification, il Consiglio britannico per la classificazione dei film, che due giorni fa ha sentenziato su Mary Poppins: il grande classico Disney del 1964 non sarà più classificato “film per tutti” ma sotto la dicitura “bambini accompagnati”. (Liberoquotidiano.it)

Oh, ecco. Ci mancava giusto Mary Poppins. (L'HuffPost)

La colpa sarebbe di un termine considerato dispregiativo: «hottentots» («Ottentotti»). Questa è la tesi del BBFC. (Corriere del Ticino)

In Gran Bretagna il film “Mary Poppins” è passato da “film per tutti” a “film per minori di 12 anni solo se accompagnati da persona adulta“. Il motivo dell’inasprimento sarebbe l’uso, nella pellicola del 1964, di un “linguaggio discriminatorio” secondo il British Boards of Film Classification (Bbfc), del termine “ottentotti” riferito agli spazzacamini con la faccia sporca di fuliggine. (Nicola Porro)