Perché Eni ed Edison (e non solo) si schierano a favore del nucleare
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Auditi in Commissione Ambiente del Senato i manager di entrambe le aziende hanno illustrato i vantaggi del nucleare. “Interlocuzione proficua con Confindustria, Enel, Eni e Nwecleo” anche per l’intergruppo energia nucleare Regole chiare ed efficaci per avviare un percorso con la supply chain italiane di ritorno al nucleare, anche attraverso l’istituzione di un’Autorità specifica che guardi al momento alle nuove tecnologie di fissione in attesa di arrivare alla fusione nei prossimi decenni. (Energia Oltre)
Ne parlano anche altre fonti
Malgrado siamo lontanissimi da una o più eventuali condanne, il terremoto politico pugliese, che sta sconquassando il campo largo, ha riportato alla ribalta i teorici della cosiddetta questione morale. (opinione.it)
MILANO – I “primi anni Trenta”. Non quelli che videro sorgere i Mondiali di calcio, non quelli della fine di Al Capone e dell’inizio di Adolf Hitler. Ma quelli del nostro secolo, il Duemila. E’ l’orizzonte indicato dall’Eni entro il quale il gruppo energetico “prevede di realizzare la prima centrale nucleare a fusione industriale”: nei primi anni Trenta, appunto. (la Repubblica)
A garantirlo è la responsabile del gruppo per la fusione, Francesca Ferrazza, in audizione alla Commissione Ambiente del Senato. Il gruppo italiano prevede di contribuire a realizzare a metà degli anni Venti il primo impianto pilota Cfs-Sparc. (Open)
Eni partecipa negli Stati Uniti al progetto Commonwealth Fusion System (Cfs), spinoff del Mit di Boston, con la tecnica del confinamento magnetico. Lo ha detto la responsabile del gruppo per la fusione, Francesca Ferrazza, in audizione alla Commissione Ambiente del Senato (Today.it)
Il filo diretto tra il capo azienda quasi a vita, Claudio Descalzi (nella foto), e la premier Meloni, consente le operazioni più spericolate, come la vendita dell’Agenzia di stampa Agi, che il cane a sei zampe controllato dal ministro leghista Giorgetti sta per cedere senza gara a un deputato della stessa Lega: Angelucci. (LA NOTIZIA)
Con l’introduzione del primo impianto industriale di fusione nucleare, previsto per i primi anni Trenta, si aprono nuovi scenari per l’energia globale. E stavolta l’Italia non sta a guardare. Questa tecnologia promette di cambiare radicalmente le nostre fonti energetiche, ma quali passi sono necessari per trasformare questa ambizione in realtà? La fusione nucleare è destinata a diventare una realtà industriale entro i primi anni Trenta, promettendo un impatto significativo sul mix energetico globale con un'energia più pulita e sostenibile (greenMe.it)