Coronavirus meno contagioso? Infettivologi contro i 10 virologi

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Gli autori del manifesto, criticato anche Crisanti, insistono, convinti sulla base dei dati ospedalieri che il coronavirus abbia una carica virale più debole e meno contagiosa.

Secondo gli infettivologi non si può dire che il virus sia meno aggressivo soltanto perché oggi in Italia si vedono meno casi.

Coronavirus meno contagioso?

I recenti focolai attivi a Roma, Bologna e Mondragone, spiegano, dimostrano che “il virus attualmente circolante è attivo e contagiante. (Virgilio Notizie)

La notizia riportata su altri media

È guerra di opinioni fra i virologi italiani, secondo Tavio, Andreoni e Galli “l’influenza da Covid potrebbe tornare ai livelli della prima fase”. Secondo il gruppo di medici esiste un aumento del numero delle persone che hanno in questa fase contratto debolmente il virus e che quindi non sarebbero capaci di trasmettere il Covid. (Inews24)

Quindi se il Brasile è letteralmente in ginocchio, nulla fa pensare che l'Italia, se non dovesse continuare ad attuare le norme di sicurezza e distanziamento sociale, non possa tornarci.Il timore degli esperti è che le parole dei colleghi possano portare a un abbassamento della guardia che potrebbe tradursi con un aumento dei contagi. (Leggo.it)

Replica Zangrillo, ospite ieri a Mezz'ora sui Rai Tre "la carica virale dipende anche dalla capacità replicativa del virus. Sei medici, tra cui Massimo Galli, direttore della terza divisione di malattie infettive dell'ospedale Sacco di Milano, sono firmatari di un documento di risposta al "manifesto", pubblicato il 20 giugno scorso, del primario del San Raffaele di Milano, Alberto Zangrillo. (Liberoquotidiano.it)

Insiste sulla teoria del virus rabbonito invece il cartello dei dieci tra virologi epidemiologi e anestesisti. Altri personaggi del mondo universitario italiano si starebbero riunendo attorno al nucleo dei «sette». (Corriere della Sera)

Sono la dimostrazione «che il virus attualmente circolante è attivo e contagiante. Gli infettivologi osservano inoltre che il virus responsabile del focolaio in Vestfalia (con oltre 1500 casi accertati e 7000 contatti) e che sta mettendo in ginocchio il Brasile sia lo stesso che continua a diffondersi in Italia (L'HuffPost)