Furiosa: A Mad Max Saga, recensione: George Miller crea un nuovo cinema totale

Furiosa: A Mad Max Saga, recensione: George Miller crea un nuovo cinema totale

È totalizzante, è inebriante, è avvolgente: è cinema totale. Furiosa: A Mad Max Saga, il prequel/spin-off di Mad Max: Fury Road del 2015, è un nuovo colpo alla sala cinematografica firmato da George Miller, che con capacità registica e narrativa consegna al medium una nuova opportunità di un racconto intenso, fatto di frasi dosate e di momenti iconici, pronti a raccontare qualcosa di unico. Lasciate stare chi già 9 anni fa affermava di essersi addormentato durante la visione di Mad Max: Furiosa è ancora più avvincente, è ancora più coinvolgente, per i suoi sottotesti, per la sua capacità di elidere tutti gli aspetti ridondanti e di ricollegarsi a quello che è il seme, il nocciolo della questione: la vendetta. (Lega Nerd)

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Dagli scacchi a ‘Furiosa’, Anya Taylor-Joy ancora ‘regina’ femminista. Chris Hemsworth, da fan a protagonista della saga ‘Mad Max’ LONDRA – A quasi 10 anni da ‘Mad Max: Fury Road’, George Miller e il suo mondo distopico tornano sul grande schermo con ‘Furiosa: A Mad Max Saga’ (dal 23 maggio al cinema con Warner Bros. (Dire)

L'attrice ha raccontato a GQ di aver creato una scena in cui la sua Furiosa tagliava la lingua di Dementus (Chris Hemsworth), e la rivista l'ha descritta come il tentativo di Taylor-Joy di "far impazzire" Miller. (Movieplayer)

Furiosa: A Mad Max Saga. La recensione del film di George Miller

Se _Fury Road era stato una rivelazione, e considerato un capolavoro quasi unanimemente, con il nuovo titolo Miller non cerca di ripetere quell'esperienza, ma fare qualcosa di diverso, più complesso, meno essenziale ma anche meno folgorante, per raccontarci il passato del personaggio che dà il titolo al film, la Furiosa che Charlize Theron aveva caratterizzato in modo così dirompente, affidandosi all'intensità di una giovane attrice come Anya Taylor-Joy. (Movieplayer)

Già in Mad Max: Fury Road era evidente come l’interesse di George Miller non fosse più focalizzato su Max Rockatansky, il solitario avventuriero dei deserti della wasteland post-apocalittica. Il protagonista era messo un po’ in ombra, in una posizione collaterale rispetto a Furiosa, la vera invenzione di quel quarto episodio. (Sentieri Selvaggi)