"Coronavirus, la riapertura delle scuole non aumenta i contagi"

Tuscia Web SALUTE

A metterlo nero su bianco è il Centro europeo per il controllo delle malattie (Ecdc).

Il documento specifica che i ragazzi sono a meno rischio contagio, ma non esclude focolai nelle giovani fasce d’età.

L’eventuale decisione di chiudere le scuole, concludono gli esperti, deve essere accompagnata da altre misure.

“Ci sono evidenze pubblicate contrastanti sull’impatto della chiusura e della riapertura delle scuole sulla trasmissione comunitaria – scrivono gli esperti europei -, anche se le evidenze dal contact tracing nelle scuole e dati osservazionali da diversi paesi europei suggeriscono che la riapertura non è associata con un aumento significativo”. (Tuscia Web)

Su altre fonti

“Anche se ci sono pochissimi focolai documentati nelle scuole - sottolinea però l’Ecdc -, questi sono comunque possibili, e potrebbero essere più difficili da trovare per la relativa mancanza di sintomi nei bambini”. (L'HuffPost)

PER APPROFONDIRE LEGGI —> Coronavirus, il bollettino del 10 agosto: 4 decessi. Coronavirus, bollettino: i numeri del Covid-19 in Italia nella giornata di domenica 9 agosto. Nella giornata di domenica i casi di contagio erano saliti a 250.566. (Yeslife)

L’eventuale decisione di chiudere le scuole, concludono gli esperti, deve essere presa insieme ad altre limitazioni nelle comunità. La riapertura delle scuole non è mai stata associate finora ad un aumento della trasmissione del virus Sars-Cov―2. (L'HuffPost)

Ultimo punto: "Il fenomeno della sottodichiarazione dei casi di morbillo, già presente prima della pandemia, potrebbe essere peggiorato nei mesi di emergenza Covid. Ma quest'anno, complice la pandemia di Covid-19, non è stato così in Italia e in generale in Europa. (Adnkronos)

I primi 5 mesi dell'anno, da gennaio a maggio, sono solitamente considerati dagli esperti come «l'alta stagione del morbillo». Ultimo punto: «Il fenomeno della sottodichiarazione dei casi di morbillo, già presente prima della pandemia, potrebbe essere peggiorato nei mesi di emergenza Covid. (Il Messaggero)

E per la prima volta – rilevano gli esperti – il numero di casi segnalati nel 2020 è diminuito drasticamente tra gennaio (710) e maggio (54)”. Mentre ad aprile e maggio l’immobilità totale: zero casi segnalati in entrambi i mesi (contro medie di 334 e 370 casi). (Il Fatto Quotidiano)