Il Garante della Privacy ha già fatto un passo indietro su ChatGpt? No, è un «pesce d'aprile»

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Nella giornata di ieri, 31 marzo, il Garante della Privacy ha ufficializzato una decisione di cui si sta dibattendo molto, negli ultimi giorni: quella di bloccare ChatGpt, l’applicazione di intelligenza artificiale relazionale in grado di simulare ed elaborare le conversazioni umane. Tra le motivazioni addotte, e sottolineate dal Garante, c’è quella di ridurre il rischio che il web venga «inondato di fake news». (Open)

Ne parlano anche altri giornali

L'intervento del Garante della privacy su ChatGpt denuncia seri problemi di comprensione di una realtà in grande evoluzione come quella della rincorsa per l'intelligenza artificiale. Il blocco deciso ha un'efficacia limitata, quando invece le regole ci dovranno essere, e però condanna l'Italia a subire un grave problema reputazionale. (la Repubblica)