Covid Lombardia, Crisanti: ad Alzano a febbraio 2020 oltre 100 contagi

Sky Tg24 INTERNO

La chiusura e la riapertura dopo due giorni del Pronto soccorso dell'ospedale bergamasco fa parte di uno dei filoni dell'inchiesta

Il professore ha aggiunto che "dal punto di vista umano è stato molto impegnativo redigere la consulenza dovendo affrontare vicende personali molto dolorose".

Lo ha detto il professor Andrea Crisanti che oggi ha depositato la sua consulenza per i pm di Bergamo.

Alla domanda se la pandemia potesse essere retrodatata rispetto al 21 febbraio del 2020, Crisanti ha spiegato che "questo lo posso dire perché è già stato detto dalla Procura: quando si verificò il primo caso all'ospedale di Alzano c'arano già circa cento contagiati". (Sky Tg24 )

La notizia riportata su altri giornali

Quindi ha aggiunto: «Non capisco quale sia la ratio di non comunicare alla popolazione, a un certo punto, il numero di casi. Dopo il picco, ha aggiunto, »bisognerà credo fare un ragionamento sul livello di protezione della popolazione italiana come fanno gli inglesi (ilgazzettino.it)

Si tratta del primo tentativo di questo tipo in Italia e anche in Europa”. Lo ha svelato il microbiologo Andrea Crisanti, che venerdì mattina ha consegnato la sua perizia per l’inchiesta Covid della procura di Bergamo (BergamoNews.it)

Criticità minori invece sull’ospedale di Alzano perché gli infetti hanno trasmesso il virus prima“. Tre i temi affrontati dal microbiologo: la gestione dell’ospedale di Alzano Lombardo del 23 febbraio 2020 alla scoperta dei primi positivi; la mancata zona rossa in bassa Valle Seriana (comuni di Nembro e Alzano Lombardo) e l’applicazione del piano pandemico nazionale. (Valseriana News)

Il picco di decessi però lo vedremo a distanza di almeno 14 giorni, perché «sono sfasati di circa 2 settimane rispetto al picco di contagi». Dopo il picco, ha aggiunto, «bisognerà credo fare un ragionamento sul livello di protezione della popolazione italiana come fanno gli inglesi (leggo.it)

Milano, 14 gen. (LaPresse) – “Nella discussione e l’esposizione della perizia con la Procura sono emerse delle criticità – che non significa responsabilità – sulla zona rossa in Val Seriana, sia sulla tempistica e sulle modalità con le quali è stata attuata l’8 marzo”. (LaPresse)