La Nato si prepara a una “guerra di logoramento”

Nicola Porro ESTERI

Anche la Nato si prepara per un conflitto a lungo termine alle porte dell’Europa. Con la resistenza di Bakhmut, dove il gruppo mercenario Wagner non riesce a sfondare le linee ucraine nella città, è lo stesso segretario dell’alleanza atlantica, Jens Stoltenberg, ad aver ammesso che la guerra tra Kiev e Mosca durerà ancora per molto tempo. Anzi, l’Occidente dovrà tenersi pronto per assistere ad una vera e propria guerra di logoramento. (Nicola Porro)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Sul fronte occidentale invece assistiamo solo a invocazioni all’escalation militare. (Contropiano)

Intervistato dal Guardian, Stoltenberg ha avvertito che il presidente della Russia è intenzionato a proseguire il conflitto, sta aumentando la produzione militare industriale e si rivolge "a regimi autoritari come l'Iran o la Corea del Nord, o altri, per cercare di ottenere più armi". (Adnkronos)

Vladimir Putin non ha immediati piani di pace per la guerra in Ucraina, anzi "vuole più guerra", e per questo l’Occidente deve prepararsi a fornire aiuti a Kiev ancora per molto tempo. È quanto ha annunciato il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, in un’intervista al quotidiano britannico The Guardian. (Liberoquotidiano.it)

Il generale della Nato, Jens Stoltenberg, ha evidenziato la necessità di un sostegno a lungo termine all'Ucraina in una guerra destinata a protrarsi. «L'Occidente si prepari a una guerra di logoramento» ha dichiarato. (Panorama)

Nel 2019, nell’ucraina meridionale, un misero 1% chiedeva di non studiare “affatto” il russo nelle scuole. Oggi, secondo il sondaggio, chi vorrebbe abolire il russo è passato al 49 per cento Guerra in Ucraina, perché il contrappasso colpisce Putin: voleva salvare la lingua russa ma i russofoni scelgono l’ucraino (La Stampa)

Intervistato dal Guardian, Stoltenberg ha avvertito che il presidente russo è intenzionato a proseguire il conflitto, sta aumentando la produzione militare industriale e rivolgendosi "a regimi autoritari come l'Iran o la Corea del Nord, o altri, per cercare di ottenere più armi". (Adnkronos)