Camorra, si è pentito Francesco Schiavone "Sandokan"

L'Unione Sarda.it INTERNO

Era uno degli ultimi irriducibili della camorra casalese, custode di importanti segreti, ma dopo 26 anni di prigione, la maggior parte trascorsi in regime del carcere duro, Francesco Schiavone, noto come Sandokan, capo indiscusso del clan dei Casalesi, ha deciso di collaborare con la giustizia. Lo riporta l'edizione cartacea del quotidiano "Cronache di Caserta". In questi giorni le forze dell'ordine, a quanto si apprende, si sono recate a Casal di Principe per proporre ai parenti del capoclan, tra cui il figlio Ivahnoe, di entrare nel programma di protezione, a conferma della volontà di Sandokan di collaborare con la Dda di Napoli (L'Unione Sarda.it)

La notizia riportata su altri media

Così Roberto Saviano (qui un suo intervento video) commenta il «pentimento» di Francesco Schiavone, detto «Sandokan», il boss dei Casalesi in carcere dal 1998 e, notizia confermata ieri, ora collaboratore di giustizia (alcuni suoi familiari, per segnalare la presa di distanza dalla decisione, hanno rifiutato il programma di protezione). (Corriere della Sera)

Quanto offrirà alla giustizia il suo pentimento, lo misureranno i giudici, domani. (la Repubblica)

Quando Francesco “Sandokan” Schiavone comprese il destino giudiziario che lo aspettava provò a dire qualcosa. “Dopo la lettura del dispositivo chiese di intervenire ma non è consentito farlo in quei momenti e glielo vietammo, si agitava e chiudemmo il videocollegamento dal carcere dove era detenuto”, ricorda Raffaello Magi, già giudice a latere della Corte di Assise del maxi processo Sparatacus al clan dei Casalesi, oggi presidente di una sezione penale della Corte di Cassazione. (La Repubblica)

“Sinceramente voglio godermi la notizia così com’è senza dietrologie. Parla il magistrato (L'Unità)

Carcere di Parma, gli inizi di marzo. Francesco Schiavone ha appena compiuto 70 anni, ha trascorso gli ultimi 26 in cella con 14 ergastoli sulle spalle. Ora però è stanco e ha deciso di parlare. La mossa a sorpresa del padrino di Cas… (La Repubblica)

“Ora che Francesco ‘Sandokan’ Schiavone si è pentito vogliamo sapere la verità su mio fratello Salvatore, sui mandanti del suo omicidio. E credo che Schiavone sappia la verità”. Lo dice all’ANSA Gennaro Nuvoletta, fratello di Salvatore, il carabiniere ucciso nel 1982 a soli 20 anni dai Casalesi che volevano vendicarsi della morte di un loro esponente, Mario Schiavone, cugino di Sandokan, ucciso nel corso di un conflitto a fuoco con i carabinieri in un giorno peraltro in cui Salvatore Nuvoletta non era in servizio. (Internapoli)