Regionali, il giallo sul nuovo 'No' del Dem Irto. Ma il M5S pare apprezzare

Quotidiano online INTERNO

Il M5S e la candidatura non gradita di Irto. “Ho incontrato nei giorni scorsi il segretario del Pd, Enrico Letta.

È stata – spiega Irto sulla sua pagina Facebook – una discussione vera, forse la più sincera di sempre.

Mi è stato spiegato che per fare un accordo politico con il M5S è opportuno individuare un’altra candidatura.

Ma a distanza di una settimana giunge il secondo “no” che si ammanta anche di giallo. (Quotidiano online)

La notizia riportata su altri media

A commentare la vicenda anche Massimo Canale, dell’assemblea nazionale del Partito Democratico, il quale fa una disamina più generale e manda un messaggio al segretario Enrico Letta. (Stretto web)

Chi sceglie la strada della violenza e della sopraffazione si autocondanna a stare dalla parte sbagliata. Lo ha affermato oggi la segretaria del Pd provinciale di Trieste Laura Famulari, partecipando in Consiglio comunale alla commemorazione del 76/o anniversario della fine dell’occupazione jugoslava di Trieste. (TRIESTEALLNEWS)

ITALIA IN COMUNE: PER RINCORRERE I 5 STELLE SI PERDE IDENTITÀ. Rifiuta di finire schiacciato dal dualismo Pd-M5S anche Italia in Comune, una delle formazioni politiche che hanno partecipato al tavolo di Lamezia con l’ex ministro Boccia. (Quotidiano del Sud)

«Il sostegno di un pezzo del Pd alla sindaca di Italia viva Isabella Conti è un fatto di rilievo nazionale che non può essere localizzato a Bologna». «Nello statuto si fa riferimento alle elezioni, non alle primarie», riconosce. (Corriere della Sera)

Alla fine, la tregua tra i deluchiani e il Pd è durata giusto il tempo di presentare il candidato del centrosinistra e del M5S Gaetano Manfredi, poi lo scontro è tornato a essere feroce. La miccia è stata la timida apertura di Marco Sarracino - il segretario metropolitano del Pd - alla sinistra anche quella più radicale fino ad arrivare ai centri sociali. (ilmattino.it)

Ma la prima tessera del domino è stata spinta e tocca ora al presidente della Commissione di garanzia del Pd di Bologna, Paolo Trombetti, sbrogliare la matassa. Isabella Conti non usa mezzi termini per definire il ricorso interno al Pd contro amministratori ed eletti dem schierati con lei, sindaca di Italia viva in corsa da indipendente alle primarie del 20 giugno. (Corriere della Sera)