Rilevatore di onde gravitazionali di nuova generazione potrebbe essere costruito in Sardegna

Si tratterebbe di un rilevatore di onde gravitazionali terrestre grazie al quale si potrà davvero “aprire” un’altra branca dell’astronomia, quella dedicata all’analisi regolare del cosmo tramite le onde gravitazionali.

Stuart Reid, uno dei responsabili del Dipartimento di Ingegneria Biomedica a Strathclyde nonché unico membro britannico dell’Instrument Science Board per l’ET, questo nuovo rilevatore di onde gravitazionali potrebbe “permetterci di mappare come l’espansione dell’Universo e osservare eventi completamente nuovi”. (Notizie scientifiche.it)

Ne parlano anche altre fonti

Per confermare la scoperta di una fusione tra una stella di neutroni e un buco nero, i ricercatori sono andati a caccia di una kilonova, la firma elettromagnetica di uno scontro di questa portata. Un sofisticato algoritmo ha poi controllato automaticamente milioni di rilevamenti per identificare eventi astrofisici plausibili che potrebbero essere collegati a un evento Nsbh. (Media Inaf)

Grazie al lavoro coordinato di due grandi gruppi internazionali di astronomi, di cui ha fatto parte anche Ruben Sánchez-Ramírez, ricercatore dell'Inaf, l’Istituto Nazionale di Astrofisica, è stato possibile indagare sulla firma elettromagnetica lasciata da uno degli eventi cosmici più catastrofici in assoluto, ovvero la collisione tra una stella di neutroni e un buco nero , uno tra gli oggetti più pesanti dell’Universo. (Sky Tg24 )

Un’opportunità che non si è lasciata sfuggire il Dipartimento di Biologia dell’Università di Pisa, impegnato da sempre nello studio dell’ecosistema marino in prossimità delle coste toscane. (askanews) – Coi suoi due bracci di 3 chilometri adagiati nella campagna pisana, vicino Cascina, l’interferometro Virgo è uno dei tre più grandi e sensibili rivelatori di onde gravitazionali al mondo. (askanews)

Ora questo evento è stato osservato e verificato e inizia adesso la costruzione di una integrazione soddisfacente della teoria sui buchi neri. La scoperta è estremamente rilevante, per via delle masse dei buchi neri coinvolti. (Innovation Nation)

“Si tratta di una rivelazione scioccante, perché non ci aspettavamo l’esistenza di simili buchi neri”, prosegue. Ma secondo Berry, così come per altri studiosi, il buco nero più interessante non è quello derivato dalla fusione. (National Geographic Italia)