Bolivia: rabbia e lacrime alla veglia per i morti di Sacaba

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Bolivia: rabbia e lacrime alla veglia per i morti di Sacaba. Sacaba piange le nove persone uccise, durante una dura repressione delle forze dell'ordine boliviane, nelle manifestazioni pro Evo Morales di questo venerdì.

Secondo le prime ricostruzioni, sarebbero stati raggiunti da colpi d'arma da fuoco.

Rabbia e lacrime durante la veglia, mentre i parenti dei defunti ricoprivano con le bandiere boliviane le loro bare, poste sull'autostrada dove hanno perso la vita. (Euronews Italiano)

Ne parlano anche altri media

La Bolivia è il paese dell’America Latina con il più grande indice di sviluppo economico. Proprio in questi giorni la Bolivia è teatro di scontri e di potreste tra coloro che sostengono il governo del presidente Evo Morales e chi invece lo condanna aspramente. (Redacon)

L'ex presidente si è ritirato in Messico, mentre Añez si è autoproclamata presidente ad interim. È salito a 23 il numero delle persone uccise dall'inizio delle proteste in Bolivia dopo le elezioni presidenziali del 20 ottobre scorso. (Sky Tg24 )

E’ di almeno 23 morti il bilancio degli scontri in Bolivia, seguiti all’autoesilio in Messico dell’ex presidente Evo Morales e all’autoinvestitura alla carica di capo dello Stato, sebbene a interim, della presidente del Senato Jeanine Anez. (Giornale di Sicilia)

“Il popolo sarà sempre unito (…) Il popolo boliviano non è mai stato tolto dalla mia memoria per un minuto. Sulla censura imposta ai media, il presidente Morales ha osservato che “ora non c’è libertà di espressione” nel paese. (Farodiroma)

Jeanine Añez promette presto nuove elezioni. Jeanine Añez era la vicepresidente del Senato e poco conosciuta anche nella sua nativa Bolivia prima che il presidente Evo Morales si dimettesse insieme al suo vice presidente e ai due capi del congresso. (Expoitalyonline)

Gli scontri sono scoppiati quando un folto gruppo ha tentato di attraversare un checkpoint militare vicino a Cochabamba, dove sostenitori e avversari di Morales si sono affrontati per settimane. La sua nomina è stata contestata da Evo Morales, che parla di colpo di Stato e lancia un appello a forze armate e alla polizia affinché mettano fine al massacro. (quoted business)