Vacanze di Natale, persi 8,5 miliardi Agenzia di stampa Italpress

Italpress ECONOMIA

Vacanze di Natale, persi 8,5 miliardi. Le vacanze di Natale sembrano un lontano ricordo.

Con i trasferimenti tra le regioni bloccati fino al 7 gennaio, secondo quanto rileva Confturismo Confcommercio con Swg, mancheranno nelle strutture turistico-ricettive tra fine di dicembre e gennaio 10,3 milioni di turisti che avrebbero speso non meno di 8,5 miliardi.

sat/mrv/red

Ci si proietta direttamente all'estate saltando a pie' pari l'inverno e immaginando qualche viaggio all'estero, in mete europee come Spagna e Grecia (Italpress)

Ne parlano anche altre fonti

Il turismo in sostanza è in lockdown da 10 mesi. Fanno ancora più temere però le valutazioni di prospettiva e di contesto che gli intervistati esprimono. (Qualitytravel.it)

La risalita dei contagi – questa volta con crescita esponenziale – avviene solo a partire dall’inizio di ottobre – prosegue -. Non è stato il turismo dell’estate, ma l’inadeguatezza nella gestione della ripresa a portarci alla situazione odierna”. (ciociariaoggi.it)

Le vacanze di Natale sono cancellate. Il calo del turismo è una conseguenza delle restrizioni, degli spostamenti tra regioni impossibili fino a gennaio, dei mercatini cancellati nonché delle stazioni sciistiche chiuse. (LettoQuotidiano)

Ci aspettiamo interventi celeri, molti dei sostegni annunciati non sono ancora arrivati alle imprese. (Turismo & Attualità)

(Di domenica 6 dicembre 2020) ROMA (ITALPRESS) – “Nel dibattito attuale, si prende poco in considerazione l’analisi statistica e scientifica dell’impatto delle misure prese da inizio ottobre in poi per rallentare la crescita dei contagi, e soprattutto non si consideri affatto l’andamento della curva nei mesi passati, che, a ben vedere, costituisce l’elemento più eclatante e alla portata di tutti. (Zazoom Blog)

Come si ben evidenzia dal grafico elaborato dalla Fondazione Gimbe sui dati del Ministero della Salute, nel mese di Settembre la curva dei contagi rimane piatta, incredibilmente piatta”. Ed è perfettamente spiegabile, se pensiamo che verso la metà di settembre molte imprese riprendono con maggiore frequenza la modalità di lavoro in presenza e nello stesso periodo riaprono le scuole”. (Irpiniaoggi.it)