«Faccio la commessa per passione, ma non sono una schiava. Il 1 maggio voglio stare a casa anche io con la mia famiglia»

leggo.it INTERNO

Si avvicina il 1 maggio, Festa dei lavoratori, ma non tutti saranno a casa con amici e parenti, o in piazza per assistere al Concertone di Roma. Tra chi è costretto a lavorare nonostante la festività c'è Francesca (nome di fantasia) che ha scritto una lunga lettera per dire «basta». Basta perché, ha ricordato difendendo la sua categoria, «non siamo schiavi». Le parole di Francesca sono un'eco, una continuazione della protesta dei lavoratori di Euroma 2, il centro commerciale nel sud della Capitale, che una settimana prima del 1 maggio hanno rilasciato un comunicato-appello rivolto al direttore dello shopping mall chiedendo, in sintesi, di chiudere i negozi per la Festa dei lavoratori. (leggo.it)

Su altri media

Nel pomeriggio di martedì 30 blitz dell’Unione Sindacale di Base al centro commerciale Euroma2, per protestare contro la decisione della direzione di tenere aperto anche il Primo Maggio. (USB)

Infuria la polemica sulla decisione, non certo nuova, di restare aperti anche il Primo Maggio, presa dai dirigenti di supermercati e di centri commerciali di tutta Italia. (Secolo d'Italia)

Appello scritta dai dipendenti del centro commerciale Euroma2 per protestare contro la decisione di non chiudere il palazzo del Torrino il prossimo... (Virgilio)

Non si tratta solo di una cosa simbolica. «Un'iniziativa di vicinanza a lavoratori e lavoratrici specifica il segretario Alberto Irone e di rivendicazione contro le aperture di negozi e esercizi della grande distribuzione nei giorni di festa». (ilgazzettino.it)

Torna anche quest'anno a Treviso 'Il pane e le rose'. Oggi, mercoledì 1 maggio, Festa del Lavoro, FILCAMS CGIL Treviso, insieme alle ragazze e i ragazze della Rete degli Studenti Medi,... (Virgilio)

Nella capitale, l'organico di Euroma2 ha deciso di protestare: con una lettera al direttore, firmata da oltre 500 persone. (R101)