Ucraina, Polonia: favoriremo rimpatrio uomini in età militare

Il Messaggero Veneto ESTERI

Varsavia aiuterà Kiev a riportare in Ucraina i suoi uomini in età militare, in seguito alle nuove modifiche alle leggi sui passaporti e sul servizio consolare per gli uomini ucraini che vivono all'estero: lo ha detto il ministro della Difesa polacco Wladyslaw Kosiniak Kamysz. "Penso che molti polacchi siano indignati vedendo giovani ucraini negli alberghi e nei caffè, sentendo quanti sforzi dobbiamo fare per aiutare" Kiev, ha detto ieri Kosiniak-Kamysz ai media di polacchi. (Il Messaggero Veneto)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Il numero dei tentativi di fuga è decisamente aumentato da quando il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha richiamato alle armi ulteriori uomini in età compresa tra 18 e 60 anni. La guerra in Ucraina sta prendendo una brutta piega e a testimoniarlo ci sarebbero i numeri crescenti degli uomini in età militare, ovvero dai 18 ai 60, che le provano tutte pur di non farsi trovare e essere spediti al fronte. (ByoBlu)

In un clima di crescente tensione, i ministri della Difesa di Lituania e Polonia, dopo che Kiev questa settimana ha annunciato la sospensione dei servizi consolari per i cittadini che si trovano all’estero, giovedì hanno dichiarato la propria intenzione ad assistere Zelensky. (Il Fatto Quotidiano)

Le autorità di Kiev hanno infatti approvato, lo scorso 23 aprile, una legge che vieta il rinnovo del passaporto e limita altri servizi consolari agli uomini di età compresa tra i 18 e i 60 anni che risiedono fuori dai confini. (Corriere del Ticino)

Il presidente, Volodymyr Zelensky, ha così da poco firmato una nuova legge sulla mobilitazione - che rende l'intero procedimento "più efficace e trasparente" - e nel contempo annuncia una stretta sui maschi adulti residenti all'estero. (Adnkronos)

Questo mese il parlamento ucraino ha approvato con larga maggioranza la nuova legge sulla mobilitazione generale (una riforma molto attesa e indispensabile per ridare slancio alle truppe dell’esercito impegnate al fronte) dopo un lungo iter che ha visto più di 4.000 emendamenti. (La Svolta)

Nei giorni scorsi il ministro degli Esteri Dimitri Kuleba aveva già annunciato che avrebbe sospeso i servizi consolari per i concittadini rifugiati in altri Paesi “per ripristinare un comportamento giusto” verso il reclutamento. (la Repubblica)