Tomasi: “Ora serve la pace. Noi faremo investimenti, ma la revoca ci affonderebbe”

La Repubblica ECONOMIA

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(La Repubblica)

Ne parlano anche altre fonti

Sono, inoltre, previsti ampliamenti e potenziamenti su 30 chilometri della rete, con apertura entro il 2023. Quello che, in realtà, manca è ancora un accordo politico tra i diversi schieramenti, divisi sul tema. (Quattroruote)

Secondo i commissari, quindi, l’affare è questione interna alla politica italiana, almeno fino al momento. (Genova24.it)

Quale sarà l’esito delle contorsioni interne al governo sulla concessione di Autostrade? Quella prevista dalla convenzione contempla la possibilità di un ripensamento dopo un contraddittorio di due mesi. (La Stampa)

Dunque, per una volta, le buone ragioni politiche ed elettorali coincidono con quelle di merito nell'affermare che le concessioni autostradali vanno revocate. Dovrebbe farsene una ragione anche quella parte di Pd che ancora, invece, si dichiara dubbioso, se non addirittura contrario. (Primocanale)

«Senza le concessioni e con l’indennizzo previsto dal decreto Milleproroghe l’azienda andrà in default», premette senza mezzi termini. L’ad di Autostrade per l’Italia Roberto Tomasi ammette alcune responsabilità della società, ma avverte: «Senza le concessioni e con l’indennizzo previsto dal decreto Milleproroghe l’azienda andrà in default». (Open)

Non più di 7 miliardi da rimborsare ad Aspi, nelle speranze del governo. Intanto è polemica sugli investimenti, con le accuse dell'Ance, ad Anas, che nel progetto del governo dovrebbe avere un ruolo di primo piano. (ilGiornale.it)