Zanzara della malaria trovata in Italia dopo 50 anni: la scoperta in Puglia

ilGiornale.it SALUTE

Erano ormai più di 50 anni che non se ne aveva traccia, ma l’Anopheles sacharovi, uno dei principali vettori della malaria in Italia, torna a creare qualche preoccupazione tra gli esperti dopo un ritrovamento in Puglia, per la precisione nelle coste del Salento tra Lecce e Otranto. A documentare il rinvenimento lo studio realizzato in collaborazione dall’Istituto zooprofilattico sperimentale della Puglia e della Basilicata, dall’Istituto superiore di sanità e dal servizio veterinario dell’Asl di Lecce. (ilGiornale.it)

Su altri giornali

Con la stagione estiva quasi alle porte c’è apprensione tra gli operatori turistici pugliesi e, in particolare del Salento, dove - al termine di alcune indagini - è stata accertata la presenza della zanzara Anopheles sacharovi, vettore della malaria (Corriere)

Con più di 35.000 visitatori, l’edizione ha superato il precedente record di 34.000 partecipanti del 2023.Quest’anno, il Seafood Expo Global ha occupato un’area espositiva di 51.248 metri quadrati nella sede della Fira Barcelona sulla Gran Vía, distribuita tra sei padiglioni. (PesceInRete)

La ricerca ha coinvolto l'analisi di undici siti differenti, dei quali sei hanno mostrato la presenza di questo pericoloso insetto. Dopo un'assenza di cinquant'anni, la zanzara Anopheles sacharovi, noto vettore della malaria, è stata nuovamente individuata nel Salento, tra Lecce e Otranto (Gazzetta del Sud)

Ma sicuramente è un segnale da tenere sotto controllo perché certe specie non si diffondano in modo incontrollato”. "La presenza della zanzara della malaria non significa che ci sia il rischio della reintroduzione di questa malattia. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

La zanzara portatrice della malaria l'Anopheles sacharovi, tra i vettori storici della malaria in Italia è riapparsa in Italia, in Puglia per la precisione, dopo 50 anni, in particolare nella... (Virgilio)

L'individuazione della zanzara è frutto di uno studio condotto nel settembre 2022 dai ricercatori dell’Istituto zooprofilattico sperimentale della Puglia e della Basilicata, dell’Istituto superiore di sanità e del servizio veterinario dell’Asl Lecce (lecce.corriere.it)