Le toghe aprono la terza Camera: tutto ciò che un giudice non può essere

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L’ampio documento conclusivo del Congresso dell’Anm – quattro pagine di mozione – meriterebbe davvero di essere conosciuto e studiato. Nel senso che in quel testo c’è proprio tutto quello che i magistrati non dovrebbero fare, in uno stato di diritto basato sul principio classico della separazione dei poteri. I magistrati, in primo luogo, non dovrebbero ammonire – meno che mai preventivamente – chili critica: stiamo parlando di funzionari dello Stato che già dispongono dell’immenso potere di limitare la libertà altrui, e che a maggior ragione dovrebbero attenersi a una speciale continenza espressiva, stando rigorosamente fuori dalla polemica politica. (Liberoquotidiano.it)

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Né il pasillo de honor tributato a Sergio Mattarella venerdì, né la tribuna messa a disposizione del padrone di casa Giuseppe Santalucia. Per il ministro della Giustizia Carlo Nordio l’intervento al 36esimo congresso nazionale dell’Anm ha preso più che altro le sembianze di un’interrogazione. (ilmessaggero.it)

“È nel programma elettorale, ma è sicuramente un percorso lungo perché richiede una revisione costituzionale. Sarà fatta nel principio della dichiarazione di Bordeaux. (Il Fatto Quotidiano)

Non amo commentare indiscrezioni e interviste, ma quanto anticipato sulla separazione delle carriere vede la nostra ferma contrarietà in quanto non incide sui problemi reali del sistema giustizia e sottomette i pm al potere esecutivo: in nessun modo possiamo rinunciare all'obbligatorietà dell'azione penale". (La Provincia di Cremona)

“Grazie dell’invito e del vostro applauso. E infatti il ministro della Giustizia ci ha tenuto a sottolinearlo come prima cosa. (Il Fatto Quotidiano)

Santalucia (Presidente Anm): “Congresso e unità magistratura dopo mesi di ingiustificate polemiche" 12 maggio 2024 (Il Sole 24 ORE)

E' quanto afferma il documento finale del congresso dell'Anm. Il presidente dell'associazione dei magistrati Giuseppe Santalucia si rivolge al ministro Carlo Nordio: «Ci teniamo l'indipendenza che abbiamo già». (ilmessaggero.it)