Il governo su Autostrade: «I Benetton escano o inevitabile la revoca»

Notizie - MSN Italia INTERNO

Così appare probabile un decreto legge di revoca che dovrebbe essere convertito in Parlamento in 60 giorni.

Un’offerta da 3,4 miliardi comprensiva di risarcimenti, investimenti maggiori in manutenzione e taglio alle tariffe che andava incontro alle richieste del governo.

Il governo sarebbe orientato a procedere alla revoca della concessione domani in Consiglio dei ministri.

La holding controllata al 30% dai Benetton sarebbe disponibile a scendere fino al 37% di Autostrade tramite cessione di quota o, in alternativa, come operazione di ricapitalizzazione da almeno 4 miliardi che porterebbe a quell'effetto diluitivo. (Notizie - MSN Italia)

Ne parlano anche altre fonti

In vista di tale finale della partita, Atlantia (azionista di Aspi con l’88%) affila le armi per chiedere giustizia in sede Ue contro lo Stato italiano. La semplificazione consiste nella equivalenza Atlantia = Benetton, mentre i secondi possiedono appena il 30% della holding, leader a livello internazionale nella gestione di autostrade e aeroporti. (La Stampa)

dumping contrattuale, teniamo a precisare che la società SIRCE s.p.a., è estranea a detto fenomeno, avendo applicato alle proprie maestranze, come confermato dalla organizzazione sindacale di categoria, esclusivamente il contratto edile. (La7)

In mezzo, domani, dovrà sciogliere il nodo, ormai asfissiante, su autostrade: “Hanno beneficiato di condizioni irragionevolmente favorevoli per loro: può bastare così” ha spiegato alla Stampa. Giuseppe Conte sembra aver deciso: via la concessione per le autostrade italiane ad Aspi e dunque ad Atlantia. (Wired.it)

Mercati europei positivi. Aspi: con revoca rischio default per 19 miliardi. Atlantia, con difficoltà in apertura a fare prezzo, registra una caduta dell'12% a 11,7 euro. (Il Gazzettino)

L'impatto si ripercuoterebbe poi anche sui 9 miliardi di debito di Atlantia (che controlla l'88% del capitale di Autostrade per l'Italia ed è garante inoltre di circa 5 miliardi di debito della controllata). (Milano Finanza)