Farfetch, verifica fiscale della Finanza di Bologna

il Resto del Carlino ECONOMIA

Di fronte alle prove raccolte dai finanzieri, che hanno individuato la "sede" italiana della multinazionale nell'abitazione di un soggetto a disposizione dell'impresa estera, Farfetch ha già versato all'erario, in un'unica soluzione, circa 12 milioni per definire ogni pendenza con il fisco relativamente agli anni dal 2015 al 2019

E' stata accertata, "l'esistenza, l'operatività e la stabile organizzazione" della società che avrebbe operato in Italia (dove ha un portafoglio di oltre 200 partner affiliati) sin dal 2011. (il Resto del Carlino)

La notizia riportata su altri media

È stato scoperto che la società operava in Italia, dove ha un portafoglio di oltre 200 partner affiliati, senza formalizzare la presenza, assumere formalmente personale dipendente e avviare uffici o negozi. (il Resto del Carlino)

La vicenda riguarda la Farfetch, una multinazionale britannica quotata in Borsa e attiva nel settore del commercio online di beni di moda, lusso e design. Scoperti a evadere le tasse sono stati costretti a versare all’erario 12 milioni di euro. (La Repubblica)

Attraverso una complessa attività tecnica la Gdf è riuscita a geolocalizzare il luogo da dove gli agenti lavoravano L’azienda, secondo le indagini coordinate dalla Procura di Bologna, operava nel nostro paese dal 2011. (Corriere della Sera)

Le indagini si sono inoltre avvalse degli ormai consolidati canali di cooperazione internazionale. Si tratta, senza dubbio, di un’importante evoluzione della disciplina della stabile, che si inserisce in un più ampio processo di cambiamento strutturale, normativo e giurisprudenziale, tuttora in itinere. (BolognaToday)

È il primo caso italiano di accertata esistenza di una stabile organizzazione occulta di una società estera operante nel settore dell'e-commerce il cui “fixed place of business” è stato ravvisato nell'abitazione dei dipendenti. (Italia Oggi)

A fronte dei servizi di gestione delle vendite on line dei prodotti presenti nei negozi fisici, il marketplace (assimilabile a una vetrina virtuale) ha incassato ingenti provvigioni dai partner italiani calcolate, in media, sul 30% del venduto". (La Sicilia)