Report e il "disastro" veneto nella seconda ondata Covid: l'imbarazzante fuorionda

Prima Verona INTERNO

Parte da questo quesito l’inchiesta della trasmissione Report andata in onda lunedì sera e che, inevitabilmente, ha creato scompiglio nella sanità veneta.

Intanto lo stesso Flor ha ribadito ieri di non avere alcuna intenzione di dimettersi per quelle parole, annunciando querele.

Report mette a nudo il “disastro” veneto. Il tema è: perché il Veneto, nella prima ondata Covid, è stato un modello mentre nella seconda (specialmente nei mesi di novembre e dicembre) ha avuto un numero così elevato di morti, tra i più negativi a livello nazionale?

Il dottor Flor controbatte e non si dimette dopo il discusso fuorionda, mentre la Procura di Padova sta indagando proprio sull’efficacia dei tamponi rapidi. (Prima Verona)

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L'ipotesi da verificare, in sostanza, è se i test rapidi possano aver dato una percentuale di falsi negativi più alta di quella promessa, favorendo la circolazione di soggetti, soprattutto nelle Rsa, che in realtà potevano non essere negativi al virus Il microbiologo dell'Università di Padova sarebbe tra le persone già ascoltate dagli investigatori. (ilgazzettino.it)

Lo ha detto il presidente del Veneto,, direttore del dipartimento di Microbiologia dell’Università di Padova, non nega la preoccupazione: «Se la variante indiana è presente in Veneto, allora è arrivata anche in altre parti d’Italia, perché il nostro sistema di controllo ha una sensibilità bassissima». (La Gazzetta di Reggio)

Il tanto atteso ritorno in zona gialla e l’apertura dei ristoranti è arrivato, ma non tutti condividono la scelta. Si sarebbe dovuto seguire l'esempio dell`Inghilterra, che solo dopo aver vaccinato il 70 per cento della popolazione si è permessa timide riaperture (BresciaToday)

"Di questo passo non è pessimistico pensare che a fine maggio ci sarà una nuova ondata, ma assai realistico". Da una parte ci sono le restrizioni dei mesi scorsi, che per altre due o tre settimane modereranno la curva, ma dall'altra arrivano i nuovi contagi dovuti alle riaperture, agli aperitivi, alle visite agli amici e alle scuole, i cui risultati rimarranno invisibili per qualche tempo ed esploderanno a fine maggio. (ParmaToday)

A detta del prof. Crisanti il nostro governo avrebbe dovuto avere maggiore prudenza, seguendo «l'esempio dell'Inghilterra, che solo dopo aver vaccinato il 70 per cento della popolazione si è permessa timide riaperture» Ma quest'idea sarebbe comunque inadeguata ed insufficiente, poiché «la dinamica del virus è complessa. (VeronaSera)

Sarebbe stato più opportuno seguire l’esempio dell’Inghilterra,. «che solo dopo aver vaccinato il 70 per cento della popolazione si è permessa timide riaperture. A La Stampa: «Le restrizioni dei mesi scorsi modereranno le curve per altre due o tre settimane, ma i risultati dei nuovi contagi esploderanno più tardi. (IlNapolista)