Russia. Cresce l’esportazione di fertilizzanti in Europa, bene le banche

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Di Giuseppe Gagliano – Affermare che le sanzioni occidentali contro la Russia ne abbiano determinato il tracollo economico costituisce allo stato attuale un errore clamoroso. A sostegno di questa tesi è sufficiente individuare due elementi. In primo luogo l’Europa è fortemente dipendente dai fertilizzanti russi, come ha sottolineato il Financial Times, il quale ha riportato che la produzione russa è raddoppiata rispetto agli anni precedenti. (Notizie Geopolitiche)

Ne parlano anche altre testate

Solo il 22 marzo la quantità di gas in arrivo in Italia dal punto di scambio di Tarvisio, al confine con l'Austria, è stata inferiore a cinque milioni di metri cubi. Secondo gli analisti la lettura è univoca: l'Italia sta continuando a comprare il gas di Vladimir Putin e a marzo ha fatto segnare un clamoroso picco di acquisti. (L'HuffPost)

La stessa cosa non è invece avvenuta con i fertilizzanti, specialmente quelli a base di azoto, come l’urea, realizzati con gas naturale e decisamente più a buon mercato in Russia. (Corriere del Ticino)

La Russia oggi è al secondo posto dopo gli Stati Uniti tra i fornitori di GNL in Europa con una quota di importazione del 16% . Il regolatore energetico avverte che la situazione potrebbe peggiorare a causa di una riduzione delle forniture di gas dalla Russia entro la fine dell’anno. (Farodiroma)

Aura Sabadus, senior analyst della società di market intelligence ICIS, prevede che Austria, Ungheria e Slovacchia probabilmente saranno i Paesi più colpiti dal taglio delle importazioni di gas (Energia Oltre)

L’amministratore delegato di Yara International, il più grande produttore di fertilizzanti in Europa, ha avvertito che il blocco si sta rapidamente “addormentando” in un’eccessiva dipendenza dai fertilizzanti russi. (Scenari Economici)