Stop ai compiti per le vacanze di Natale, la preside: “C’è il tempo della famiglia. I docenti l’hanno presa con disinvoltura”

Orizzonte Scuola INTERNO

Stop ai compiti per le vacanze di Natale, la preside: “C’è il tempo della famiglia. I docenti l’hanno presa con disinvoltura” Di Sulla questione compiti per le vacanze in queste settimane si è aperto un ampio dibattito. Ad esempio, la preside del Convitto nazionale Umberto I aveva nei giorni scorsi inviato una circolare in cui si invitavano gli insegnanti a non caricare di compiti gli alunni. “Non si tratta di una novità“, racconta la dirigente scolastica a Fanpage (Orizzonte Scuola)

La notizia riportata su altri giornali

Infatti, alcuni genitori hanno raccontato di essersi visti assegnare compiti sul registro elettronico il giorno di Natale, con tanto di polemica. Continuano le polemiche e le critiche nei confronti delle scuole e dei docenti che decidono di assegnare dei compiti per le vacanze di Natale. (Tecnica della Scuola)

Viva la passeggiata nel borgo con il nonno, abbasso rosa rosae rosae. Sì ai tortellini in famiglia, no a elisioni e troncamenti. (la Repubblica)

L’ultimo caso è stato denunciato da un genitore di Firenze nel gruppo Facebook “Genitori nella scuola”, con oltre 2mila iscritti. La scuola è chiusa per le feste natalizie, i ragazzi sono in vacanza, ma sugli smartphone dei genitori arrivano le notifiche dal registro elettronico con l’assegnazione dei compiti. (Open)

collaborare alle faccende domestiche, Dare un abbraccio al giorno a chi volete voi, (Tecnica della Scuola)

Ci sono genitori da varie città toscane che lamentano l’assegnazione di compiti sul registro anche nei giorni di Natale e Santo Stefano. Possibile? A rilanciare la rabbia di alcune famiglie è Age Toscana, associazione italiana genitori: “Si sta diffondendo un uso scorretto del registro elettronico. (LA NAZIONE)

Dopo l'appello della dirigente del Convitto nazionale Umberto I di Torino, Maria Teresa Furci, a non "assegnare i consueti e cosiddetti compiti per le vacanze", la stessa richiesta è arrivata anche da Giovanni Cogliandro, a capo dell'istituto Mozart di Roma. (La Stampa)