Variante Beta: aumenta il rischio di ricoveri e decessi

Dalla rielaborazione dei dati emerge anche un aumento del 31% del rischio di decesso in ospedale.

La crescita media settimanale dei ricoveri si è impennata dal 20% della prima ondata al 43% della seconda.

Sebbene l’aumento della mortalità possa essere parzialmente spiegato dalla maggiore pressione sul sistema ospedaliero e dal fatto che nella seconda ondata sono state ricoverate persone più anziane, «un aumento residuale della mortalità tra i pazienti ricoverati potrebbe essere legato alla variante Beta»

Lo studio ha messo a confronto gli effetti della prima ondata di Covid-19 in Sudafrica, culminata nel luglio 2020, con la seconda ondata che ha raggiunto il picco nel gennaio 2021 con la variante Beta come predominante. (Corriere della Calabria)

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I risultati, pubblicati sulla rivista Lancet Global Health, sono presentati al congresso della Società europea di microbiologia clinica e malattie infettive (ECCMID). Dalla rielaborazione dei dati emerge anche un aumento del 31% del rischio di decesso in ospedale (Bluewin)

Lo studio ha messo a confronto gli effetti della prima ondata di COVID-19 in Sudafrica, culminata nel luglio 2020, con la seconda ondata che ha raggiunto il picco nel gennaio 2021 con la variante Beta come predominante. (Corriere del Ticino)

La variante Beta del virus SarsCoV2, isolata per la prima volta in Sudafrica, potrebbe aumentare il rischio di ricovero e morte per Covid-19: lo indicano i dati raccolti in Sudafrica dal gruppo di ricerca guidato da Waasila Jassat, dell'Istituto Nazionale per le Malattie Trasmissibili (NICD). (Tiscali.it)

Sebbene l'aumento della mortalità possa essere parzialmente spiegato dalla maggiore pressione sul sistema ospedaliero e dal fatto che nella seconda ondata sono state ricoverate persone più anziane, «un aumento residuale della mortalità tra i pazienti ricoverati potrebbe essere legato alla variante Beta» (Ticinonline)

La crescita media settimanale dei ricoveri si è impennata dal 20% della prima ondata al 43% della seconda. I risultati, pubblicati sulla rivista Lancet Global Health, sono presentati al congresso della Società europea di microbiologia clinica e malattie infettive (ECCMID). (Giornale di Sicilia)

Dalla rielaborazione dei dati emerge anche un aumento del 31% del rischio di decesso in ospedale. (Quotidiano di Sicilia)