Scuola di Pioltello, Salvini è l’anti Mattarella: in classe non oltre il 20% di alunni stranieri, nell’Islam a Pasqua nessuna scuola chiude

Tecnica della Scuola INTERNO

Fermare le lezioni nella giornata di conclusione del Ramadan, come accadrà il 10 aprile nell’istituto comprensivo statale Iqbal Masih di Pioltello, non è un segnale di crescita ma “un arretramento”, piuttosto si pensi di introdurre il tetto di “un 20% di bambini stranieri in una classe”: il doppio concetto è stato espresso dal vicepremier Matteo Salvini durante un suo intervento a Porta a Porta su Rai1 (Tecnica della Scuola)

Se ne è parlato anche su altre testate

Sul tema è intervenuto anche il Ministro Matteo Salvini, in risposta alle parole del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il quale ha elogiato il lavoro “che il corpo docente e gli organi di istituto svolgono nell’adempimento di un compito prezioso e particolarmente impegnativo”. (StrettoWeb)

Meno male che la nostra bellissima lingua italiana è dotata di un sistema verbale tanto complesso quanto sfidante, capace di accogliere sfumature e distinguo. (La Stampa)

Le parole del vicepremier Matteo Salvini hanno scatenato un’accesa discussione. Durante la sua partecipazione alla trasmissione televisiva “Porta a Porta” su Rai1, Salvini ha espresso preoccupazione per l’incremento degli studenti stranieri nelle classi italiane, proponendo un limite massimo del 20% per la presenza di alunni stranieri in ciascuna classe. (Orizzonte Scuola)

In alcune scuole della Lombardia il 50% alunni stranieri. Uil Lombardia risponde a Salvini Di (Orizzonte Scuola)

Per il leader leghista, ospite nella trasmissione “Porta a Porta” su Rai1, fermare le lezioni nella giornata di conclusione del Ramadan, come accadrà il 10 aprile nell’istituto comprensivo statale Iqbal Masih di Pioltello, non è un segnale di crescita ma “un arretramento”. (Tecnica della Scuola)

Così la dirigente di un istituto scolastico di Soresina (Cr) aveva invitato colleghi e personale scolastico a non far «consumare cibo e bevande nei luoghi pubblici della scuola». L'idea, però, non è piaciuta al responsabile dell'Ufficio regionale scolastico che in una nota ha fatto sapere sconfessa l'iniziativa della dirigente scolastica. (ilGiornale.it)