Covid nel mondo. Risalgono i contagi in Gran Bretagna, mai così tanti da inizio marzo

L'agone ESTERI

Ora vacilla pericolosamente la data del 21 giugno per il “liberi tutti”, indicata dal premier Johnson ad inizio marzo come possibile turning point per l’Inghilterra.

Preoccupa in queste settimane l’aumento dei contagi tra gli adolescenti americani di età compresa tra i 12 e i 17 anni

La diffusione della variante indiana in Gran Bretagna sta facendo impennare di nuovo i contagi (ieri 6.238 nuovi casi, il numero più alto dal 2 marzo) mettendo in allerta il governo britannico. (L'agone)

Ne parlano anche altre testate

La mutazione ex «indiana» ha infatti una trasmissibilità superiore del 40% rispetto a quelle precedenti. Dalla prossima settimana la Gran Bretagna inizia a inoculare chi ha meno di 30 anni. (Bluewin)

I vaccini, ha detto il ministro ai deputati, stanno spezzando il legame diretto fra il rimbalzo dei contagi e il totale casi gravi o mortali di Covid: legame “che ancora in autunno era rocciosamente solido”. (Ticinonews.ch)

Ne facevano parte Australia, Brunei, Canada, Cile, Giappone, Malaysia, Messico, Nuova Zelanda, Perù, Singapore, Stati Uniti e Vietnam. Secondo il Governo di Boris Johnson il “centro geopolitico del mondo” è nell’Indo-Pacifico, un’area determinante nella competizione tra America e Cina ma anche dinamica e ricca di opportunità economiche. (Eastwest)

Regno Unito, aumentano i casi di positività al Covid: le parole degli esperti. In merito alla situazione che si sta gradualmente facendo largo nel Regno Unito, uno degli esperti afferenti al gruppo consultivo del Governo inglese, il professor Stephen Reicher, ha spiegato: “È chiaro che sarebbe sciocco e un grande rischio andare avanti con la riapertura del 21 giugno” (Notizie.it )

Nonostante l’alta copertura vaccinale, aumentano i contagi nel Regno Unito a causa della mutazione indiana: tutti i dati. Continua a far paura, in Gran Bretagna, la variante Delta del Coronavirus, conosciuta anche come variante indiana. (Telemia)

Lo ha detto il presidente del Consiglio europeo Charles Michel nel suo intervento alla plenaria del Parlamento europeo E’ questo che condividiamo perché ci siamo resi conto che siamo riusciti ad aumentare la capacità di produzione dei vaccini e la consegna. (LaPresse)