Consegnam, la spesa a casa con l'app di delivery tutta napoletana

Il Mattino ECONOMIA

L’obiettivo oltre che la mission della start up nolana è quello di servire le province d’Italia, terre non prese in considerazione dalle Big del food delivery, attente principalmente alle città.

In queste settimane Consegnam è al fianco della comunità di Saviano dando supporto per la consegna dei generi alimentari della Caritas.

In questo periodo di emergenza coronavirus, viste le chiusure delle attività di ristorazione in Campania anche per il servizio asporto, l’app Consegnam è attiva esclusivamente con il servizio spesa, prestando un importante servizio alla collettività, riducendo gli spostamenti dei cittadini anche per le esigenze di prodotti di prima necessità. (Il Mattino)

Se ne è parlato anche su altri media

Questo non significa che c'è il boom del delivery (il settore tutto sta soffrendo: da chi produce pasti a chi li trasporta). (Il Messaggero)

Grazie alla partnership con il ristorante milanese, il servizio consegna anche prodotti da dispensa, salumi e formaggi: «Una volta finita l’emergenza, spero di poter continuare con le consegne: il coronavirus sta cambiando l’approccio all’acquisto», chiosa. (Il Sole 24 ORE)

Per supportare gli sforzi delle botteghe di mezza Italia e dare visibilità ai nuovi delivery, arriva in aiuto il web. Mentre per le edicole un elenco nazionale di quelle aperte e di quelle che fanno consegna a domicilio si trova sul sito Primaedicola. (Wired Italia)

Si pensa quindi di potenziare questo tipo di servizio, portandolo da circa 18.000 a 150.000 consegne nei prossimi giorni. Certo questo tipo di attività può essere considerata alla pari di un aiuto di Stato, cosa che in passato era vista come un’inaccettabile compromissione nelle regole del mercato, che anzi deve essere svincolato dai lacciuoli della finanza pubblica. (Reporter Gourmet)

E sono tanti i ristoratori veneti che hanno già aderito con entusiasmo. Dopo la Carta d’identità alimentare, MyCIA ha deciso investire ancora sulla tecnologia, scendendo in campo dalla parte dei ristoratori con menù digitali condivisibili tramite un semplice link e accogliendo nel network anche i negozianti di prodotti alimentari che facciano delivery. (Il Gazzettino)

E c'è l'app con cui i consumatori possono visualizzare ristoranti e alimentari che possono consegnare piatti e prodotti compatibili con le proprie intolleranze o allergie. Un’altra iniziativa è partita da Roma con Wetaxi Delivery per spedire e consegnare merci in città tramite il taxi. (Italia Oggi)