L'Unione Europea chiede conto ad AstraZeneca dei ritardi nella consegna dei vaccini

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La commissione pretende di sapere esattamente quali dosi sono state prodotte e dove, se o a chi, sono state consegnate.

L'Unione ha prefinanziato lo sviluppo del vaccino e la produzione e vuole vederne il ritorno.

C'è grande tensione fra il colosso farmaceutico Astrazeneca e l'Unione Europea.

Il vaccino è attualmente nelle fasi finali del processo di approvazione con l’Agenzia europea per i medicinali. (Euronews Italiano)

Se ne è parlato anche su altri media

"A novembre, abbiamo pubblicato dati su 'The Lancet' che dimostrano che gli anziani hanno mostrato forti risposte immunitarie al vaccino, con il 100% degli anziani che generavano anticorpi specifici dopo la seconda dose", ha aggiunto il portavoce di AstraZeneca (Rai News)

Secondo quanto riferito dal commissario Domenico Arcuri, la prima consegna del vaccino, se otterrà l’approvazione dell’Ema, dovrebbe essere fatta il 15 febbraio. Le altre due consegne sarebbero invece previste per il 28 febbraio e il 15 marzo. (Il Fatto Quotidiano)

Dubbi sull’efficacia del vaccino AstraZeneca/Oxford/Irbm erano stati sollevati da un paio di giornali tedeschi, fra cui il tabloid Bild, sulla base di presunte informazioni raccolte dal governo di Berlino stando alle quali esso sarebbe risultato effettivo al dunque su non più dell′8% nella fascia di età oltre i 65 anni: la più esposta statisticamente alle conseguenze del coronavirus. (L'HuffPost)

Paesi come Stati Uniti, e soprattutto Regno Unito hanno da subito messo sul territorio una quantità molto più importante di dosi. 'è carenza di vaccini, e l'Unione Europea non nasconde la sua insoddisfazione soprattutto nei confronti di AstraZeneca che rischia di consegnare solo la metà dell'ordine previsto (di 100 milioni di dosi) in questo primo quadrimestre del 2020. (Ticinonline)

Nella Cascina di Mignanego, dove sono stata come residente per due anni, ad esempio eravamo arrivati a punte di massimo 17 persone”. Tra i segnalati, il 22% appartiene alle classi di età 15-19 anni, mentre il 26% alle classi di età 20-24 anni. (Yahoo Notizie)

Il ministero ha spiegato che si è trattato solo di un malinteso e di una lettura erronea dei dati: la cifra circolata riguardava il campione su cui è stata testata l’efficacia del vaccino, che per l’8% era appunto composto da una popolazione di età compresa tra i 56 e i 69 anni. (QuiFinanza)