Scurati, ma quale censura: pronti hotel e biglietti, ecco i documenti

Nicola Porro INTERNO

Anche oggi si continua a parlare di Antonio Scurati, presunto martire, l’uomo “col bersaglio addosso” che addirittura si fa intervistare dai giornali di mezzo mondo, spalleggiato da Maurizio Molinari. Già, la censura. Ma quale? Al momento la Rai non ha ancora reso pubblica l’istruttoria interna richiesta dall’ad Roberto Sergio, ma noi possiamo mostrarvi in esclusiva alcuni documenti interni che sembrano smentire categoricamente la cantilena ripetuta da giorni dagli Scurati boys. (Nicola Porro)

La notizia riportata su altri giornali

Ospite di Fabio Fazio a “Che tempo che fa” sulla Nove, Scurati ha detto di essere stato “trascinato per i capelli in una lotta nel fango”, trovandosi nella necessità di dover chiarire la sua posizione, parlando a 360 gradi di Mussolini, di dittatura e di democrazia. (Virgilio Notizie)

Continuano i 15 minuti di celebrità di Antonio Scurati. Lo scrittore, diventato il simbolo del 25 aprile della sinistra, è tornato a parlare in televisione. (Liberoquotidiano.it)

In realtà poi l’ordine dei fatti vede il monologo distribuito ovunque, a partire dalla conduttrice Serena Bortone che lo ha letto in diretta. In prossimità del 25 aprile partono con forza le critiche a RAI e Meloni per una presunta censura ai danni dello scrittore, che dopo lo “scandalo” ha visto un boom di ristampe dei suoi libri, riporta AdnKronos. (Radio Radio)

Passano i giorni, emergono nuovi elementi e si smonta sempre di più l'ipotesi di una censura da parte della Rai ai danni del nuovo paladino della sinistra Antonio Scurati. (ilGiornale.it)

"Se qualcuno vuole accusarmi di qualcosa può accusarmi di fare soldi contro Mussolini, non con Mussolini". Lo scrittore Antonio Scurati si esprime così a Che tempo che fa, ospite di Fabio Fazio. Scurati è stato protagonista del caso legato al monologo depennato dal programma Che sarà, in onda su Raitre, prima del 25 aprile. (Adnkronos)

E se il PD ha vissuto per pochi minuti l'incubo di ritrovarsi il nome della Schlein sul simbolo, Forza Italia mantiene fin troppa coerenza aggrappandosi a quel Berlusconi bello grosso sotto la bandiera tricolore, travalicando i confini del macabro e piazzando il defunto leader sui manifesti insieme a Tajani. (Il Giornale d'Italia)