Emilia Perez, la recensione I Cannes 77 | Cinema - BadTaste.it

La nostra recensione di Emila Perez, nuovo film di Jacques Audiard presentato in concorso al Festival di Cannes 2024 Emila Perez prosegue e allo stesso tempo rinnova le traiettorie del cinema di Jacques Audiard. Il cineasta francese, grande narratore di emarginati e di criminali, qui racconta la storia di un boss del cartello messicano, Manitas, che chiede a un’avvocatessa di successo (Zoe Saldana) di aiutarlo a cambiare sesso, per diventare la donna che ha sempre sognato. (BadTaste.it Cinema)

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Con Emilia Pérez, il cinema di Jacques Audiard cambia pelle. Anche se il cuore profondo delle sue storie sembra resistere intatto. Perché si tratta ancora una volta di un affare di ruggine e ossa, di bande criminali, di leggi del cuore e del ferro, di sangue sparso tra le profezie della metropoli. (Sentieri Selvaggi)

Il notevole regista francese benedice un Concorso fin qui povero di idee e scarso di qualità con Emilia Pérez, che già nel soggetto rifiuta l’ordinario: un signore della droga messicano diventa donna per sfuggire al destino e trovare se stesso. (Il Fatto Quotidiano)

Ed è un film che sembra pensato apposta per l’aria del nostro tempo. Dopo essersi misurato con il thriller, il western e l’adattamento di un fumetto, il regista di Il profeta e delle Palma d’oro 2015, Dheepan – Una nuova vita, prova il musical striato di commedia, melodramma e persino telenovela, sullo sfondo dell’America latina. (il manifesto)

Operazione, senza nulla togliere alla storia, dichiaratamente metacinematografica e, persino, sperimentale, Emilia Pérez riflette sul codice ancor più – girato in inglese – di The Sisters Brothers (prodromi di transizione nel titolo... (cinematografo.it)

E non ci stupiremmo affatto, sabato prossimo, di ritrovarlo nel palmarès. Jacques Audiard, il regista, ha già vinto una Palma nel 2015 con Dheepan. (la Repubblica)