Auto elettriche: in futuro addio convenienza economica

Automobilismo.it ECONOMIA

Mobilità a batteria che almeno in questa prima fase, se da un lato non si può definire ancora pronta vista la mancanza di adeguate infrastrutture e visto la non ancora perfetta intercambiabilità di queste vetture con le comuni auto con motore endotermico , dall’altro può ritenersi particolarmente avvantaggiata rispetto alle cugine alimentate a combustibili fossili visto i numerosi incentivi all’acquisto, la minore tassazione, le agevolazioni sul bollo, superbollo, posteggi e accessi alle aree Ztl e così via discorrendo. (Automobilismo.it)

Su altre testate

Se infine utilizzassimo totalmente elettricità prodotta da fonti rinnovabili per muovere la nostra auto elettrica anziché fonti inquinanti come le centrali a carbone sicuramente il divario crescerebbe ulteriormente. (Info Motori)

Frattanto, l’Europa e gli USA sono ancora molto più indietro della Cina quanto a infrastrutture per la ricarica dei veicoli elettrici. Ma nonostante tale crescita impetuosa, il mercato cinese dei veicoli elettrici è cresciuto ancora più rapidamente negli ultimi anni e la ricarica rappresenta ancora un collo di bottiglia per lo sviluppo della mobilità pulita nel paese. (Qualenergia.it)

Dal 2020, in particolare, aumenterà il numero di auto elettriche in circolazione e dal 2021 scatterà il nuovo limite di emissioni di CO2 fissate dalla Ue. Le auto elettriche continuano a farsi largo nel mercato automobilistico ma per arrivare all’obiettivo emissioni zero per la CO2 è necessario moltiplicare le colonnine di ricarica pubbliche fino a 15 volte. (InvestireOggi.it)

Centinaia di migliaia posti di lavoro nella sola Germania sarebbero a rischio, con conseguenze sociali e politiche ancora tutte da definire. Ad esempio attenuando la perdita di posti di lavoro con piani strategici da parte delle aziende e creando centri di riqualificazione professionali su base regionale. (Forbes Italia)

Al primo posto la Germania, che dovrà garantire poco più di 700mila entro il 2030, mentre oggi la quota è di circa 15 / 20mila colonnine. I dati sono stati calcolati sulla base del raggiungimento degli obiettivi stabiliti dall’Unione europea, che punta a raggiungere il traguardo delle emissioni zero entro il 2050. (Wired Italia)