Biennale Arte di Venezia 2024: il pane si fa performance

Sabato 20 aprile apre ufficialmente la 60esima Biennale arte di Venezia “Stranieri Ovunque – Foreigners Everywhere”: in laguna, tuttavia, ad essere particolarmente intensi sono da sempre i giorni di pre-apertura. Tra le decine di eventi in calendario, ce n’è uno in particolare che interpreta il tema in chiave gastronomica, utilizzando l’alimento che storicamente e culturalmente ha da sempre rappresentato un terreno di condivisione, privo di frontiere, il pane (Dissapore)

Ne parlano anche altre fonti

Il padiglione dell'Italia: Massimo Bartolini, “Bodhisattva pensieroso su La bemolle”, 2024 - Agostino Osio per AltoPiano/La Biennale di Venezia (Avvenire)

Non solo Biennale di Venezia 2024: la Laguna va esplorata nei suoi luoghi più autentici. Parola di Margherita Picardi, founder del brand di gioielli personalizzati Mapi, ma soprattutto nativa di Murano, che qui ci regala la “sua” città (Vogue Italia)

Giorno tre (Il giornale dell'Arte)

Sarà stato il titolo a suggestionarmi, ma quest’anno negli spazi della Biennale d’Arte di Venezia mi è sembrato di sentir parlare più lingue del solito: davanti a me al bookshop, in fila per acquistare la versione economica del catalogo, tutti si lamentavano (in inglese, francese, spagnolo) che fosse disponibile soltanto in italiano (la versione inglese ovviamente esiste, ma per qualche motivo, o errore, non era ancora disponibile). (Rivista Studio)

Titolo di questa edizione Stranieri Ovunque – Foreigners Everywhere, dunque una Biennale incentrata sul concetto di straniero come immigrato, rifugiato, esule, e quindi, emarginato. Parole del sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro per la 60ˆ Esposizione Internazionale, aperta al pubblico dal 20 aprile al 24 novembre 2024 e per sei mesi ospitata negli spazi dei Giardini e dell’Arsenale della città lagunare. (ANCI)

La mostra Stranieri Ovunque lascerà dunque spazio e voce ad artisti che sono essi stessi stranieri, immigrati, espatriati, diasporici, émigrés, esiliati e rifugiati, persone che si trovano ai margini del mondo e che vengono trattati come stranieri nel loro stesso Paese. (Vanity Fair Italia)