Saronno, le ingiurie dell'onorevole Librandi ai finanzieri. “Falso, querelo”

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A Malpensa24 dichiara: “Io non ho offeso nessuno, per la Guardia di Finanza nutro il massimo rispetto e la massima stima”.

Operazione dalla quale, secondo Librandi, non sarebbe scaturito nulla di irregolare né, tanto meno, di illecito.

Passato da Forza Italia a Scelta Civica, dal Pd a Italia Viva, il parlamentare finisce ora nel tritacarne della stampa e delle televisioni per questa uscita che, se vera, è di sicuro improvvida e inaccettabile. (malpensa24.it)

Ne parlano anche altri media

L’episodio è del 24 luglio 2019 quando Librandi, già parlamentare di Forza Italia, era ancora parlamentare del Partito Democratico, da cui è poi uscito per confluire in Italia Viva il nuovo partito fondato da Matteo Renzi. (Il Notiziario)

Come sempre i telespettatori potranno intervenire in diretta chiamando il numero 031.3300655 oppure scrivendo su WhatsApp al numero 335.8084396. Imprenditore saronnese, entrato per la prima volta in Parlamento con la lista di Mario Monti, Librandi è stato rieletto nel 2018 con i Dem. (corrieredicomo.it)

Il parlamentare avrebbe infatti affermato via telefono: “Non ha capito, ve ne dovete andare… lei pagherà le conseguenze di quello che sta facendo violando le leggi. È infatti il 24 luglio del 2019 quando i finanzieri giungono negli uffici della sua azienda di elettronica per una normale verifica fiscale, venendo tuttavia minacciati e aggrediti verbalmente dal deputato. (Notizie.it )

Gianfranco Librandi smentisce le presunte minacce alla Guardia di finanza attribuitegli in un’inchiesta pubblicata da L’Espresso. Tra le frasi attribuite a Librandi, secondo L’Espresso figurerebbe anche “Ve ne dovete andare! (Thesocialpost.it)

Il deputato di Italia Viva Gianfranco Librandi, durante una normale visita di verifica fiscale della Guardia di Finanza avvenuta il 24 luglio 2019, presso la sua società Tci Telecomunicazioni, avrebbe attaccato duramente i militari. (Virgilio Notizie)

NSC,“E’ una leggenda deprimente, uno scempio dei diritti basilari”. Terminata la telefonata, continua il documento citato da l’Espresso, Librandi si reca negli uffici romani della srl. La mattina del 24 luglio, scrivono i finanzieri, il parlamentare viene avvisato dell’ispezione per evitare l’intervento in eventuali locali dedicati alla sua “attività da parlamentare”. (infodifesa.it)