Lavori gravosi, dai bidelli ai tassisti: ecco chi potrà andare in pensione a 63 anni con la riforma dell'ape sociale

ilmessaggero.it INTERNO

Per gli operai edili, poi, la Commissione propone di abbassare da 36 a 30 gli anni di contribuzione minimi per l'ape sociale.

Martedì 21 Settembre 2021, 16:19 - Ultimo aggiornamento: 16:29. Dai bidelli, ai tassisti, dai falegnami ai commessi, passando per i saldatori.

Sono in tutto 27 le categorie che potrebbero rientrare nella nuova "Super ape sociale", la riforma prevista entro fine anno per l'uscita anticipata dei lavoratori occupati in mansioni usuranti. (ilmessaggero.it)

Ne parlano anche altri giornali

Vediamo quanto prende di pensione chi esce con la Quota 100: calcolo e brochure Inps. Su quanto prende di pensione chi esce con Quota 100, inoltre, il calcolo viene effettuato con le regole che sono già in vigore (InvestireOggi.it)

Ma chi andrà in pensione a 63 anni? Si allarga la platea dei beneficiari dell’uscita dal lavoro a 63 anni: la Commissione per i lavori gravosi ha infatti individuato delle nuove mansioni che presentano un indice combinato di malattie professionali e infortuni sopra la media. (La Legge per Tutti)

Si tratterebbe di una vera e propria rivoluzione considerato che oggi sono appena 15 i lavori considerati gravosi. Individuate 203 nuove mansioni, dal bidello al tassista per fare alcuni esempi, per le quali potrebbero aprirsi le porte dell’Ape sociale nel 2022, con la possibilità di andare in pensione a 63 anni. (Livesicilia.it)

Un provvedimento che non ha avuto il successo sperato, visto che dal 2017 al 2020 ha riguardato appena 4.300 lavoratori. Dopo la fine di quota 100 sarà ancora possibile andare in pensione anticipatamente? (Panorama)

Per avvalersi dell’esonero dei contributi occorre peraltro essere in regola con il versamento dei contributi previdenziali (DURC – Documento Unico di Regolarità Contributiva). Resta ancora poco tempo per avanzare domanda di esonero contributi all’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale (Inps). (MetaNews)

I requisiti richiesti sono nel caso di lavoratore disoccupato da molti anni, dieci anni prima dell’età pensionabile, minimo 20 anni di contributi di cui almeno 5 versati in un fondo pensione Pensione a 57 anni se disoccupato. (Informazione Oggi)