La corsa “libera” di Calafiori per una Bologna d’Europa

La corsa “libera” di Calafiori per una Bologna d’Europa
GianlucaDiMarzio.com SPORT

Dalla finestra affacciata sul Vaticano dalla quale spunta la cupola di San Pietro a quella più umile di San Petronio. Questione di prospettive. Tradizioni e storie che si intrecciano e disegnano il presente di Riccardo Calafiori e il Bologna. La tenacia che non contempla per nessuna ragione il fallimento. Essere Riccardo Calafiori è sentirsi “libero” di riprendersi sé stesso. Un obiettivo partito sul campo della Petriana in cima al colle che guarda il Cupolone accompagnato da papà continuato contemplando la Curva Sud dell’Olimpico, passando per la Svizzera e raggiunto alle luci del Dall’Ara. (GianlucaDiMarzio.com)

Su altri giornali

Liberi tutti di credere che sia stato un caso o di pensare che la Juve abbia rimontato il Bologna da 0-3 a 3-3 perché Thiago Motta ha esagerato con le sostituzioni. Sotto di due gol, la Juve ha cambiato registro, ha cominciato a menare, come avrebbe fatto Montero. (Tutto Juve)

Il tecnico uruguaiano si è caricato sulle spalle la responsabilità di accompagnare in acque più serene una nave spesso in burrasca, l'ultima delle quali è costata il posto al precedente "capitano", Massimiliano Allegri. (la Repubblica)

Su Gazzetta si parla di Riccardo Calafiori, seguito anche dalla Juventus. La doppietta contro la Juve ha consacrato Riccardo Calafiori come difensore universale, capace di andare al di là del ruolo stabilito. (Tutto Juve)

Montero e ‘le pigne tattiche’ ad Allegri: ecco il 4-3-3, ecco l'aggressività. L'analisi tattica

Come valuta la prima di Montero? “Posso dare un giudizio sull'uomo, come calciatore lo conoscete tutti, e credo che possa fare bene a qualsiasi livello. (TUTTO mercato WEB)

Ma cosa ha detto Montero alla Juventus per riuscire a innescare la clamorosa rimonta di Bologna , dove i bianconeri erano sotto di due gol e completamente imbambolata, succube dell'entusiasmo Champions dei rossoblù? Montero, in piedi davanti alla panchina, non diceva niente, ma sul volto aveva un'espressione di vera sofferenza: lui che prima ancora di vincere, considera fondamentale combattere, aveva davanti a sé una squadra un po' inerme. (Tuttosport)

Sequestrata tatticamente, si era affezionata al suo sequestratore. Giocatori che si erano dimenticati del freno a mano tirato, con la lacrimuccia e il rimpianto del one-man-show. (ilBianconero)