Milano no, Pechino sì: il cortocircuito del governo che apre alle auto cinesi

Nicola Porro ECONOMIA

Non vedremo circolare sulle strade europee un Suv Alfa Romeo chiamato “Milano”, ma prodotto in Polonia. Si chiamerà, in modo meno pretenzioso e più anonimo, “Junior”. In compenso, vedremo probabilmente circolare l’utilitaria elettrica “Pechino”, o la berlina di lusso “Xi”. Mentre infatti il ministro Adolfo Urso esprimeva soddisfazione per essere riuscito ad evitare che un’auto prodotta da Stellantis in Polonia portasse il nome di una grande città italiana – ma non si vede come ciò possa favorire la produzione di auto nel nostro Paese – leggevamo su Bloomberg, grazie a Daniele Lepido, che il colosso automobilistico cinese Dongfeng ha avviato colloqui preliminari con il governo italiano per produrre più di 100 mila vetture in Italia, un progetto che trasformerebbe il nostro Paese in uno degli hub di produzione europei di Dongfeng. (Nicola Porro)

Se ne è parlato anche su altri media

Il responsabile delle operazioni in Europa di Dongfeng, Qian Xie, ha rivelato che il costruttore cinese, partner del gruppo Stellantis, sta valutando una fabbrica in Italia con una capacità produttiva oltre le 100.000 auto all'anno. (Automoto.it)

Nello scorso febbraio era emersa la notizia che il Governo italiana stava cercando altri produttori di auto che affiancassero Stellantis, questione su cui è spesso tornato il Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso (Auto.it)

Le due facce della medaglia di Stellantis: da una parte, all'assemblea degli azionisti, il presidente John Elkann, «guardando avanti», si dice «fiducioso in quanto il gruppo rimarrà in una posizione vincente, mentre continueremo a creare il futuro della mobilità», mentre per l'amministratore delegato Carlos Tavares «il 2024 sarà un anno impegnativo, ma fantastico»; dall'altra, c'è il sistema produttivo italiano che soffre. (ilGiornale.it)

Maggiori dettagli saranno comunicati tra alcuni giorni. Continua l'espansione delle case automobilistiche cinesi in Europa. Chery ha infatti ufficializzato un accordo per andare a produrre le sue auto a Barcellona, in Spagna. (HDmotori)

L'elenco dei costruttori cinesi in contatto con il governo per valutare un possibile insediamento industriale in Italia si allunga di giorno in giorno. A BYD, Chery, Geely, Leapmotor e Saic si agigunge ora Dongfeng, già partner in Cina della Fiat e socio di minoranza di Stellantis (Quattroruote)

L’obiettivo è quello di aprire una fabbrica da 100 mila auto. «Siamo interessati a produrre in Italia», ha detto Qian Xie, capo Europa della Dongfeng Automobile Group, a Milano, a un evento Design Week per presentare Voyah, un nuovo marchio, come riportato da Repubblica. (Economy Magazine)