Bce, nuovo aumento dei tassi dello 0,50%: cosa cambia per mutui, risparmio, consumi

Corriere della Sera ECONOMIA

La Fed e la Bce alzano i tassi: «L’obiettivo è un’inflazione al 2%» La Bce ha deciso: il costo del denaro aumenta dal 2 febbraio di altri 50 centesimi di punto il che spinge i tassi di riferimento per le operazioni di rifinanziamento bancario al 3%. È il quinto rialzo consecutivo deciso in pochi mesi: ancora a giugno del 2022, poco più di sei mesi fa, i tassi in area euro erano fermi sullo zero. La decisione arriva a poche ore di distanza dall’analoga decisione della Fed americana che mercoledì 1 febbraio ha deciso un analogo ritocco dello 0,25%: il tasso di riferimento per i Fed Funds è adesso al 4,5-4,75%. (Corriere della Sera)

La notizia riportata su altri media

"Prevediamo che il tasso di deposito raggiunga un picco del 3,5%" sottolinea l'esperto. L'aumento ha fatto salire il tasso di deposito al 2,5%. (SoldiOnline.it)

E se, come annunciato, il costo del denaro sarà portato al 3,5 per cento a marzo «saranno inevitabili ulteriori innalzamenti dei tassi d’interesse su tutti i tipi di finanziamento». Rate sui nuovi mutui a tasso fisso «destinate a raddoppiare» e rincari del 31% per quelli a tasso variabile. (Giornale di Sicilia)

La BCE ha aumentato i tassi d’interesse di altri 0,50 punti, raggiungendo quota 3%. Nella conferenza stampa, la presidente della BCE Christine Lagarde ha annunciato un sicuro successivo aumento anche a marzo 2023. (Partita Iva)

Lo ha detto il presidente della Bundesbank, Joachim Nagel, in un'intervista al Boersen Zeitung - ripresa da Bloomberg - avvertendo che per contrastare l'inflazione non bisogna fermare troppo presto gli aumenti del costo del denaro. (La Sicilia)

Prima la Federal Reserve poi la Bce. La scorsa settimana protagoniste le banche centrali e ora il team strategie di credito globale di Algebris fa le sue osservazioni. BCE e FED: cosa è emerso dalle ultime riunioni (Borse.it)

Sono necessari altri rialzi "significativi" dei tassi di interesse. Lo ha detto il presidente della Bundesbank, Joachim Nagel, in un'intervista al Boersen Zeitung - ripresa da Bloomberg - avvertendo che per contrastare l'inflazione non bisogna fermare troppo presto gli aumenti del costo del denaro. (l'Adige)