Alessandro Barbero parla del medioevo della Sardegna al salone del libro di Torino

«Isolamento è una parola che, nella storia, per un’isola come la Sardegna non va usata». Accolto dall’ovazione di 1200 spettatori attentissimi, lo storico Alessandro Barbero, ospite dell’AES e della casa editrice Ilisso all’auditorium del Salone del libro di Torino, non ha deluso le aspettative. In un evento straordinario e inserito nel programma ufficiale del Salone, Barbero ha raccontato la Sardegna del Medioevo partendo dai due volumi “Il tempo dei Vandali e dei Bizantini” e “Il tempo dei giudicati” curati da Ilisso, insieme agli storici Alessandro Soddu dell’Università di Sassari, Giovanni Serreli dell’Università di Cagliari e alle archeologhe Sabrina Cisci e Rossana Martorelli. (La Nuova Sardegna)

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“Sull’isolamento, una parola che nella storia, per un’isola come la Sardegna, non dovrebbe trovare spazio.” Con queste parole, accolte da un fragoroso applauso di 1200 spettatori attenti, lo storico Alessandro Barbero ha inaugurato il suo intervento presso l’auditorium del Salone del Libro di Torino, ospite dell’Associazione degli Editori Sardi (AES) e della casa editrice Ilisso (vistanet)

“Storia e filosofia sono ancora insegnate dallo stesso docente, come nell’illusione della riforma Gentile, secondo cui si possono mettere insieme le due cose. Due docenti diversi per storia e filosofia? (Tecnica della Scuola)

Dopo più di due ore di fila, sono riuscite a conquistare una delle poltroncine rosse dell’Auditorium del Salone del libro. «Quando sono Eshkol Nevo e Zero Calcare?». (La Stampa)

Il professore oggi aveva tuttavia una buona concorrenza, lunghe code anche per gli incontri con Giovanni Allevi e con Salman Rushdie e Roberto Saviano. I "vassalli" di Alessandro Barbero all'assalto del firmacopie al Salone del Libro. (TorinOggi.it)

Dopo la sua conferenza sulla "Storia immaginaria" al Salone del Libro di Torino , Alessandro Barbero ha raggiunto lo stand di Laterza per il firmacopie. Un fila lunghissima di giovanissimi, incantati dai suoi “trip storici”, per dirla a parole loro. (Sky Tg24 )

Facciamo finta che sia così. Allora ci saranno storici che diranno che è evidente che è merito del grande afflusso di immigrati iniziato intorno agli anni 2000, e ci saranno altri storici che diranno che invece non è vero”. (Il Fatto Quotidiano)