Gli Stati Uniti bloccano la produzione di Astrazeneca dopo l'errore su Johnson & Johnson

Cronache della Campania INTERNO

Il governo degli Stati Uniti ha infatti ordinato ad AstraZeneca di interrompere la produzione del vaccino contro il coronavirus nello stabilimento di Baltimora dove il mese scorso sono state prodotte dosi del siero di Johnson & Johnson che non hanno superato i controlli della qualita’.

Johnson & Johnson continuera’ invece la produzione nello stabilimento dell’azienda Emergent Biosolutions, alla condizione di assumere il controllo totale delle procedure. (Cronache della Campania)

Ne parlano anche altri giornali

E con Fiorello (60 spaccati) è un altro ridere, con Maria De Filippi (59 e rotti) un altro piangere. Non riponeva speranze nella […] di Michela A.G. Iaccarino. Scoperte – Dalla Resistenza alla “Casa di carta” Bella Ciao, partigiano Marchigiano (Il Fatto Quotidiano)

Alessio D'Amato, assessore alla sanità della regione Lazio, ha abituato tutti ai suoi modi schietti e diretti. Più dosi arrivano - ha aggiunto - prima arriviamo all'immunità di gregge. (RomaToday)

D'Amato: "Dosi di Johnson & Johnson bastano per due giorni". Serve certezza sull'arrivo delle dosi, di cui per ora il numero è assolutamente insufficiente: le 400mila dosi di Johnson & Johnson (40mila per il Lazio) in arrivo per il mese di aprile bastano per un giorno e mezzo", ha dichiarato (Fanpage.it)

Quando arriveranno queste dosi possiamo dire che l’obiettivo è raggiungile e mi sembra che c’è ancora distanza”. Quanto ai vaccini Johnson&Johnson, “sicuramente” le dosi annunciate dal colosso farmaceutico “non sono sufficienti - afferma D’Amato - significherebbe andare avanti un paio di giorni e non è proprio possibile. (L'HuffPost)

“Abbiamo messo su una macchina da 60 mila dosi al giorno”, dice. L’obiettivo fissato dal piano vaccinale di Figliuolo è l’80% (con una media di 500 mila dosi iniettate al giorno) per la fine dell’estate. (Il Fatto Quotidiano)

Per quanto riguarda AstraZeneca, invece, “al momento si investiga su rari casi, ed è giusto farlo, ma questo assolutamente non deve portare all’interpretazione che si tratti di un vaccino pericoloso. (LaPresse)