Cattiverie a domicilio, commedia della miglior tradizione british con Olivia Colman e Jessie Buckley

Turpiloquio che passione! La vetusta parola del più attuale sinonimo parolacce è talmente complessa da sceneggiare con arguzia per il cinema che quando accade sembra di stare di fronte a un miracolo. Ben lo sapeva lo sceneggiatore e attore comico britannico Jonny Sweet quando ha incrociato una bizzarra storia vera degli anni Venti che sembrava calzare la sua penna sagace e mordente. Accadde infatti nel 1922 in una cittadina costiera del sud Inghilterra che una devotissima e remissiva zitella iniziasse a ricevere lettere anonime piene di volgarità. (Il Fatto Quotidiano)

Su altri giornali

Appartiene di sicuro alla penna di Johnny Sweet e alla maestria registica di Thea Sharrock, che firmano un’opera deliziosa. Fare commedia in modo arguto, sottile, raffinato, è arte sempre più rara. (MYmovies.it)

Sono lettere diaboliche, che contengono oscenità, ma ancora nessuno lo sa. C’è una cascata di lettere. (Cinefilos.it)

Se consideriamo Cattiverie a domicilio soltanto come un whodunit in stile La signora scompare di Alfred Hitchcock o giallo di Agatha Christie con protagonista Miss Marple, rischiamo di non valutare in maniera giusta un film che contiene sì un mistero, ma lascia intuire fin dal principio, e non per una svista, l'identità del colpevole, che in questo caso scrive lettere anonime piene di insulti. (ComingSoon.it)

Guarda l'inizio (MYmovies.it)

Quando vedo un film à l’ancien come questo Cattiverie a domicilio, non posso fare a meno di pensare a Truffaut e al suo anatema contro il cinema d’oltremanica, quando giovane turco della critica parigina se ne uscì con l’affermazione che «il cinema inglese non esiste» perché il paladino della Nouvelle Vague non poteva accettare film che avessero i loro pilastri in una sceneggiatura ben scritta, in una recitazione professionale, in una regia preoccupata soprattutto di dialogare col pubblico. (Corriere della Sera)

Siamo nel 1922 in una delle tante cittadine affacciata sulla costa meridionale dell'Inghilterra. Cast di attori inglesi impeccabile, regista talentosa, Thea Sharrock al suo terzo lungometraggio, il tutto per una commedia piena zeppa di umorismo British. (Il Mattino di Padova)