Milano, incendio Torre dei Moro: pannelli dei rivestimenti forniti prima dell’omologazione

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E la "installazione" dei pannelli, fatti di "materiale" che contribuì alla "propagazione" del rogo, avvenne "in maniera difforme" a quanto "previsto dal Certificato di prova" e dalla "omologazione".

Tra l'altro, gli inquirenti hanno analizzato pure un testo intitolato 'Report on the fire which occured at Torre del Moro' dell'ingegnere Frances Maria Peacock, esperta di incendi a livello internazionale

Inoltre, scrivono ancora i Vigili del Fuoco, la Zambonini "ha accettato le quattro forniture dei pannelli" malgrado presentassero "carenze documentali". (Sky Tg24)

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Irregolarità sono state riscontrate anche per quanto riguarda la quarta fornitura che «non è stata accompagnata dalla prevista dichiarazione di conformità». Sulla base di queste osservazioni l’attenzione degli inquirenti si starebbe concentrando anche sulle modalità di ottenimento delle certificazioni di sicurezza sui pannelli (Corriere Milano)

E ciò ha permesso «in un tempo rapidissimo di generare altri incendi all'interno del condotto a base della Torre», mentre i pannelli cadevano «a terra infuocati». Tra l'altro, gli inquirenti hanno analizzato pure un testo intitolato 'Report on the fire which occured at Torre del Moro' dell'ingegnere Frances Maria Peacock, esperta di incendi a livello internazionale (Leggo.it)

Secondo la loro relazione, il materiale di cui erano costituiti i pannelli delle facciate avrebbe «contribuito allo sviluppo e alla propagazione dell’incendio» Un documento che è stato depositato al Riesame al quale alcune delle difese hanno fatto ricorso. (Open)

Dalle analisi per gli investigatori «si può concludere con ragionevole probabilità che l'incendio ha avuto origine da cause accidentali» e si è generato «verosimilmente da un mozzicone di sigaretta ancora acceso gettato dall'alto» e caduto nel balcone di un appartamento al 15esimo piano dove c'erano sacchi di spazzatura È quanto hanno messo nero su bianco l’ufficio di polizia giudiziaria dei Vigili del Fuoco in una relazione agli atti dell’inchiesta della procura di Milano con l’ipotesi di disastro colposo sul rogo del grattacielo di via Antonini 32 che per fortuna non ha causato né vittime né feriti. (La Stampa)

"Abbiamo vissuto e dormito per 10 anni dentro a una bara" è il ommento di Mirko Berti, il portavoce degli ex inquilini nel grattacielo di via Antonini. Inoltre, scrivono ancora i Vigili del Fuoco, la Zambonini "ha accettato le quattro forniture dei pannelli" malgrado presentassero "carenze documentali". (La Repubblica)

I pannelli che lo costituivano vennero forniti dalla Alucoil, produttrice spagnola, alla Zambonini, che si occupava delle facciate per conto della Moro Costruzioni, "prima che venisse rilasciata l'omologazione da parte del Ministero dell'Interno" del 2010. (IL GIORNO)