Esce di strada e resta illeso, ma i Carabinieri scoprono che era ubriaco

Il Friuli INTERNO

Durante l’udienza di convalida dell’arresto,questa mattina, il Giudice ha convalidato l’arresto, scarcerandolo e concedendogli i termini per la difesa, con rinvio del giudizio.

Alla contestazione dell’illecito, la cui sanzione ha comportato anche il ritiro della patente di guida e il sequestro della vettura, l’uomo si è scagliato contro i militari, che, solo dopo una breve colluttazione, riuscivano a immobilizzarlo e arrestarlo, conducendolo nelle camere di sicurezza della caserma di Cividale, dove ha trascorso il resto della nottata. (Il Friuli)

Se ne è parlato anche su altri media

Con il denaro guadagnato illecitamente, secondo le accuse Montella avrebbe condotto una vita da re. Approfondisci:. Caserma degli orrori di Piacenza, parla l’avvocato di uno dei Carabinieri arrestati. (Thesocialpost.it)

Plurimputato per reati contro la Pa, Del Sette è stato il primo comandante generale, dopo circa 220 di storia dell’Arma, ad essere finito sotto processo. Montella, pur guadagnando 30mila euro (lordi) l’anno aveva un parco auto degno dello juventino Juan Cuadrado: in 15 anni ha collezionato un garage di 11 auto, compreso un Porsche Cayenne turbo, e 16 moto. (Il Riformista)

Con un gesto di responsabilità istituzionale del massimo vertice, nessuno potrebbe nascondere le proprie mancanze, chiamarsi fuori e conservare quell’ignavia che spesso è più grave dell’azione. Sarebbe una posizione di responsabilità di grandissimo valore morale, che non potrebbe che avere ricadute positive sulla credibilità dell’Arma tutta. (L'HuffPost)

Insomma: sono stati i carabinieri a sollevare il coperchio del verminaio. C'è una parte della sinistra che è così: vuole sangue (dei carabinieri e della polizia). (Liberoquotidiano.it)

In merito alla violenza sul cittadino che si vede in una foto ammanettato a terra e sanguinante, l’avvocato fa sapere che in base a quanto riferito dall’indagato, l’uomo “era caduto da solo nell’inseguimento”. (Libertà)

Il 26enne veniva anche tranquillizzato dallo stesso carabiniere che ”nel caso di eventuali controlli potevo fare il suo nome e anche chiamarlo personalmente”. L’uomo ha spiegato di aver ricevuto da lui già nel 2016 la proposta, poi accettata, di collaborare all’arresto di spacciatori della zona in cambio di una percentuale del denaro o della droga sequestrata. (piacenzasera.it)