Mafia, spuntano due nuove false identità di Matteo Messina Denaro

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Emergono nuovi particolari sulla vita di Matteo Messina Denaro durante la latitanza. Scoperte altre due false identità usate dal boss che, ricercato dalle polizie di tutta Italia, andava tranquillamente a Palermo in compagnia di Andrea Bonafede, uno dei suoi fiancheggiatori, a farsi fare tatuaggi e poi a mangiare in una trattoria del centro. Novità investigative che la Procura di Palermo utilizzerà nell’appello della sentenza emessa a carico di Andrea Bonafede, condannato a 6 anni e 8 mesi per favoreggiamento aggravato. (SICILIATV.ORG)

Se ne è parlato anche su altre testate

Si presentava come Francesco Averna, 'medico... Ecco il profilo social di Matteo Messina Denaro. (Virgilio)

Per lungo tempo Matteo Messina Denaro ha portato avanti la sua latitanza mostrandosi alla luce del sole per non destare sospetti. (Fanpage.it)

Spuntano altre due false identità usate da Matteo Messina Denaro durante la latitanza e nuovi particolari sulla vita del boss che, ricercato dalle polizie di tutta Italia, andava tranquillamente a Palermo in compagnia di Andrea Bonafede, uno dei suoi fiancheggiatori, a farsi fare tatuaggi e poi a mangiare in una trattoria del centro. (Il Messaggero Veneto)

Ma in realtà dietro al suo profilo su Facebook e Instagram si nascondeva Matteo Messina Denaro, il superboss di mafia arrestato il 16 gennaio dell'anno scorso all'uscita di una clinica privata di Palermo, dove era in cura, dopo 30 anni di latitanza e morto il 25 settembre 2023, nell'ospedale San Salvatore di Coppido. (leggo.it)

Sui social network Matteo Messina Denaro aveva una vita molto attiva: in particolare, su Facebook, era “Francesco Averna“, un medico single. Anche su Instagram il boss allora latitante utilizzava la stessa identità, con il nickname f. (Quotidiano di Sicilia)

«Tra le selvaggi tigri», «Ad augusta per angusta» e «VIII X MCML, XXXI»: sono i tre tatuaggi che Matteo Messina Denaro si fece tatuare a Palermo, mentre era ricercato, e il cui significato spiegò lui stesso alla sorella Rosalia. (Giornale di Sicilia)