Toti arrestato, le intercettazioni: «Sono buttato in barca da Aldo Spinelli, facciamo la proroga così è tranquillo»

Corriere della Sera INTERNO

Sceglieva Giovanni Toti, chiedeva la riservatezza del magnifico yacht «Leila» di Aldo Spinelli per trattare. Una «accortezza», che non ha impedito agli investigatori di captare le conversazioni con le quali si sarebbe accordato per far ottenere all’imprenditore genovese grossi favori in cambio di fondi per le campagne elettorali. Per questo il governatore della Liguria, che ha svenduto «la propria funzione, i propri poteri», è agli arresti domiciliari su richiesta della Procura guidata da Nicola Piacente, e perché, scrive il gip Paola Faggiani, potrebbe commettere «in occasione delle prossime elezioni, analoghe condotte corruttive, mettendo la propria funzione al servizio di interessi privati», mentre sullo sfondo emerge (non per Toti) un preoccupante filone di corruzione elettorale aggravata dalla finalità mafiosa. (Corriere della Sera)

Ne parlano anche altre testate

“Senti Renato, io sono nelle mani di Giovanni per questi due supermercati qua. È la mattina del 17 marzo 2022 e Francesco Moncada, consigliere d’amministrazione di Esselunga e marito dell’ad Marina Caprotti, va a trovare Giovanni Toti nel suo ufficio al palazzo della Regione Liguria: nella stanza ci sono le cimici piazzate dalla Procura di Genova, che indaga entrambi per corruzione. (Il Fatto Quotidiano)

Ora la Liguria non può essere messa in un imbarazzo permanente, a causa di un presidente ai domiciliari e di figure legate alla sua maggioranza anch'esse sotto arresto con accuse gravissime": lo dice a Fanpage. (Fanpage.it)

Sul caso di Giovanni Toti ci sono un po’ di cose che non tornano, in primis il modo con cui è stato arrestato. Per quale motivo nonostante si parli di fatti risalenti al 2021 e la richiesta sia stata fatta il 27 dicembre 2023, l’arresto di Toti avviene il 7 maggio, ben 4 mesi dopo? (Nicola Porro)

«Noi, quattro, cinquecento voti siamo in grado di portarli, perché andiamo a chiamarci tutti i riesini nome per nome», dice Arturo Testa, originario di Riesi (Caltanissetta) come il fratello Italo Maurizio. (La Repubblica)

Dei due fratelli, Arturo lavora al Consiglio regionale della Lombardia nello staff del consigliere Jonathan Lobati che ricopre anche il ruolo di presidente della Commissione Territorio. Obbligo di dimora per i gemelli Testa. (MilanoToday.it)

Fa bene e condivido le sue parole». «È una vicenda giudiziaria che risale a parecchi anni fa, forse si poteva intervenire due mesi fa...». (Corriere della Sera)