Ilaria Salis, lo sfogo del padre dopo le catene e il no ai domiciliari: “Il governo italiano faccia un esame di coscienza, è immobile e non ha fatto bella figura”

la Repubblica INTERNO

BUDAPEST – “Una scelta negativa e molto frustrante. Ilaria è molto delusa. Noi non ci arrendiamo, troveremo un modo per tirarla fuori di lì, ma il governo italiano ora faccia un esame di coscienza”. Roberto Salis, il padre di Ilaria, ha appena lasciato l’aula del tribunale di Budapest in cui sua figlia, di nuovo ammanettata e incatenata, ha appena saputo di dover restare ancora in cella, dopo 13 … (la Repubblica)

Ne parlano anche altri giornali

Se in Ungheria questa mattina è arrivato il verdetto della corte ungherese che chiude le porte ai domiciliari per Ilaria Salis, dalle nostre parti la corte d’Appello di Milano - giudici Monica Fagnoni, Stefano Caramellino e Cristina Ravera - hanno negato la consegna all’Ungheria di Gabriele Marchesi colpito da mandato di arresto europeo (emesso ad ottobre ed eseguito lo scorso 21 novembre) perché accusato di aver aggredito tre persone nel corso di una manifestazione neonazista a Budapest dell’11 febbraio 2023, insieme alla connazionale Ilaria Salis, che da quel giorno è detenuta in un carcere ungherese. (Liberoquotidiano.it)

“L’ingresso del tribunale era presidiato dai neonazisti che filmavano e fotografavano tutti quelli che arrivavano, con telefonini e telecamere”, ha raccontato al Corriere. Il fumettista era nel gruppo di amici, politici e sostenitori minacciati e insultati dagli estremisti di destra. (Il Fatto Quotidiano)

(Adnkronos) – (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)

"Ilaria Salis resterà in carcere a Budapest. Uno schiaffo irricevibile ai diritti di una persona detenuta, di una nostra connazionale. (Il Messaggero Veneto)

Dopo sei udienze la Corte d’appello di Milano ha respinto la richiesta di consegna all’Ungheria di Gabriele Marchesi. (La Stampa)

Budapest, 28 mar. - A Budapest, il tribunale ha respinto la richiesta di domiciliari per Ilaria Salis, l'insegnante 39enne italiana, in carcere da 13 mesi in Ungheria perché accusata di aver aggredito alcuni militanti di estrema destra. (Il Sole 24 ORE)